RdB Usb: ancora tagli e blocchi nella pubblica amministrazione

Non ci voleva grande immaginazione per capire che l’attacco allo Stato Sociale, e quindi ai lavoratori pubblici, sarebbe stato frontale e senza precedenti”, commenta Pietro Di Gennaro, della segreteria provinciale RdB-USB.Dietro la cortina fumogena dei colpi a salve rivolti a ministri, parlamentari e grand commis di stato, ci sono i colpi di cannone di un massacro sociale vero e proprio. La manovra approvata dal Governo decurta le retribuzioni dei lavoratori pubblici bloccandole per 4 anni a quelle del 2009. Non c’è solo la cancellazione di un’intera tornata contrattuale, ma il Governo ha deciso il blocco generalizzato della contrattazione a qualsiasi livello”. Prosegue Di Gennaro: “Il confronto tra sindacato e datore di lavoro, la Pubblica Amministrazione, è nei fatti abolito. Anticipata di due anni l’elevazione (65 anni) dell’età pensionabile delle lavoratrici pubbliche; blocco delle assunzioni fino al 2015, licenziamento in tronco del 50% dei lavoratori precari a tempo determinato, interinali, formazione-lavoro, Co.co.co e Co.co.pro. Abolito poi l’obbligo del documento di valutazione del rischio nella Pubblica Amministrazione: ci aspettiamo altri disastri, come il crollo delle scuole di San Giuliano e di Torino, di cui nessuno sarà responsabile. Tutto questo in un contesto di corruzione generalizzata del quadro dirigente del Paese, corruzione che la Corte dei Conti ha recentemente quantificato in 60 miliardi di Euro”.“Dal 1992 ad oggi – sottolinea il dirigente USB – il lavoro dipendente ha dovuto ingoiare, con il contributo fattivo di Cgil Cisl Uil, sacrifici di ogni genere per risanare il debito pubblico. A distanza di 18 anni, caratterizzati da tagli pesantissimi allo Stato Sociale, ai diritti dei Lavoratori e alle retribuzioni, la situazione è addirittura peggiorata, con la differenza che ora più che mai i lavoratori sanno bene che la dolosa responsabilità è delle banche, degli speculatori finanziari, degli evasori e dei corrotti”. Aggiunge Di Gennaro: “La risposta non può che essere adeguata a questo attacco senza precedenti messo in atto dal Governo. RdB-USB ha proclamato lo sciopero generale del Pubblico Impiego, raccogliendo la determinazione emersa in occasione del Congresso di RdB dello scorso 21 maggio. Si apre dunque una fase che non potrà che essere caratterizzata dal conflitto in tutto il Paese. I lavoratori della Scuola sono già in mobilitazione, con lo sciopero degli scrutini che parte dai primi di giugno; oggi è in programma la prima giornata di mobilitazione nazionale con presidi e manifestazioni presso Istituti bancari e sedi della Borsa. Sabato 5 giugno la manifestazione nazionale a Roma di tutti i lavoratori contro la manovra e l’attacco ai diritti; infine lo sciopero generale del Pubblico Impiego, da noi indetto per il 14 giugno”, conclude il dirigente USB.