Salerno: Arti di Maggio, Nuances Centro Novecento

Giovedi 27 maggio alle ore 21 nella Chiesa dell’Addolorata del Complesso di Santa Sofia – nell’ambito della terza edizione della rassegna “Arti di Maggio”, promossa dall’Associazione Seventh Degree dell’ Università di Salerno, con il contributo del Comune di Salerno – Assessorato Beni Culturali e Portualità Turistica – in collaborazione con il ministero Beni Culturali e le Soprintendenze per i B.A.P. e B.S.A.E. di Salerno e Avellino, il Conservatorio Statale di Musica “G.Martucci”-  verrà ospitata una serata dedicata al libro Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes. L’evento, a cura di Alfonso Amendola e realizzato in collaborazione con Framedada, è a metà strada tra la conferenza, il video-evento, il concerto e il reading poetico. In un dialogo con Emilio D’Agostino (autore del “ri-disegno” mediale dell’immaginario dei Frammenti di un discorso amoroso) con le immagini-video a cura di Luca Lanzetta, l’incontro vuol essere una riflessione su un testo classico del Novecento. Un originalissimo “vocabolario” che, principiando dalle densità teoriche ed emozionali di Roland Barthes (tra linguistica, semiotica e psicoanalisi), attraversa la grande letteratura mondiale. Un libro cult, datato 1977, dalla potente suggestione in grado di affascinare intere generazioni. “Frammenti di un discorso amoroso” del 1977 non è un racconto sull’amore, e non è un racconto, ma per l’appunto un discorso, un monologo simulato e frammentato in “figure”, che sono quelle che l’innamorato, il soggetto amoroso si ritrova a rappresentare, ognuna definita dalle sue parole chiave. Il libro può essere letto in base ad un criterio completamente libero, non è necessario seguire un ordine cronologico o concettuale, poichè le figure è così che nascono nel soggetto amoroso, mescolate in maniera sempre diversa, episodi di linguaggio evocati da una qualsiasi contigenza, un appuntamento, un impedimento, una lettera, una telefonata. Barthes era in quegli anni Directeur d’études presso l’École des hautes études en Sciences Sociales di Parigi, direttore di alcuni seminari sulla ricerca semiologica, ricerca che si occupava del discorso o discorsività, cioè dei tentativi di classificare differenti modi di enunciazione. In questo ambito Barthes ha iniziato ad analizzare nello specifico il discorso tenuto dal soggetto amoroso, servendosi di un’opera in particolare : il Werther di Goethe. Questi studi si sono sviluppati fino a definire il discorso anche da un punto di vista culturale e sociale: svilito, isolato dal pensiero dominante, il cui soggetto, l’innamorato è una figura che non ha posto nella società, poichè vive una de-realtà: non l’irrealtà dell’Immaginario che va a sostituirsi al reale, ma il luogo della totale perdita di senso della realtà, dove non c’è nulla che vada a sostituirlo; non una nevrosi, ma una vera e propria forma di pazzia. Il discorso amoroso così diventa il luogo di una vera e propria rivendicazione, dare voce a una forma di emarginazione.L’analisi del testo assume un significato veramente ampio, il concetto stesso di testo si espande, coinvolgendo non soltanto i prodotti della scrittura ma anche altri che presentino una struttura mirata alla comunicazione, dipinti, fotografie, sculture, filmati. Un viaggio nelle luminescenze ed opacità del linguaggio amoroso tra parole, immagini e suoni. Un’occasione per riascoltare e rileggere le potenti pagine che hanno saputo raccontare le parole dell’amore: passione, gelosia, cuore, verità, assenza. A seguire: “Le Lingue di S.A.D.E.” (Antonino Masilotti alla voce e Federico De Santis al pianoforte) in Svisate d’amore: variazioni sonore per organi caldi un reading-concerto che a partire dai “frammenti” di Roland Barthes, attraversa gli scritti “amorosi” di una serie di autori del Novecento: da Ettore Petrolini a Carmelo Bene, da Vladimir Majakovskij ad Allen Ginsberg.