Sempre più tardi, sempre di meno

Salvatore Ganci

Una bella proposta quella di un parlamentare del PDL (Giorgio Costa): riportare l’inizio delle scuole di ogni ordine e grado al primo ottobre … e il Ministro è ovviamente d’accordo con uno della sua “parrocchia”. La Televisione (di Stato e Mediaset) si buttano ovviamente sulle interviste: intervistati studenti (tutti concordi, con il “mazzo” che sostengono di farsi), genitrici viceversa imbufalite perché hanno il problema di collocare i figli più piccoli nel kinderheim della scuola, dato che dopo brevi e intense vacanze riprendono il lavoro. Un cronista sottolinea il vantaggio per il nostro turismo, ma nessuno che abbia intervistato un Preside o un Docente. Non sarà per caso l’effetto della “Circolare romagnola”? La povera scuola che nella prima metà del ‘900 aveva una rilevanza sociale e faceva suo il messaggio pubblicitario Vodafone “tutto intorno a me”, si trova oggi a subire il “tutto intorno ai nostri comodi”. L’interesse primario non va all’Istituzione che forma i cittadini di questa lunga penisola, ma ai problemi dei gestori balneari, delle mamme che hanno il problema del tempo pieno per i più piccoli, degli studenti che “si fanno il mazzo” (un “mazzo” tremendo, stando ai risultati). Si potrebbe obiettare che anche la scuola degli anni ’50 partiva dal primo ottobre, ma con una lieve differenza: non c’erano assemblee di classe e d’Istituto e, a quanto ricordi, neppure “scioperi”; le famiglie, nonostante fossero spesso di umili condizioni, agivano in cooperazione con la Scuola per il risvolto educativo, si studiavano meno contenuti “tuttologici” ma in forma più critica. Viene il dubbio che l’acculturamento medio di una Italia che da “agricola” arriva a finire nel “G8” abbia fatto perdere il vero centro del problema, ma soprattutto il centro di alcuni valori. L’educazione al Sapere diventerà presto un optional: “tanto c’è Internet”! Soprattutto il ruolo sempre più marginale della Scuola porterà a fondo questa lunga chiatta galleggiante nel lassismo. Sfortunati coloro che non cantano nel coro. Non è sintomatico il successo de “La Pupa e il Secchione”?