Il gioco che uccide!

di Rita Occidente Lupo

Il gioco non risparmia vittime! La follia dei videopoker, tra le ansie di vittorie strepitose. Nei giorni scorsi, a Mantova, la cronaca listata a lutto per il suicidio d’un ucraino. Aveva puntato tutto, sulle letali macchinette inganna-sogni. Lo stipendio d’un mese, insieme ad euro affidatigli da un’amica di ventura, da spedire nel Paese d’origine. In un bar, gli ultimi spiccioli, prima di lasciarsi andare con un cappio alla gola, nel garage. Il cinquantenne aveva lasciato la famiglia per un’occupazione stabile. Ignaro che il demone del gioco strozza. Malgrado si tenti di eliminare le strizza soldi a volontà ed i sequestri pullulino per l’illegalità: le vittime del gioco proliferano. Spesso, sul lastrico, non solo le loro risorse, ma la stessa vita. Negli stranieri, strano l’ innesco di tale passione, giacchè quello che tira maggiormente, l’odore dell’alcool. Eppure, l’azzardo, ancora una volta vittorioso. La sirena d’arricchirsi, con le spire della dipendenza, specialmente per chi lascia il proprio campanile, in cerca di riscatto economico sotto un cielo diverso. Incurante di una fortuna, che abbindola e strega capricciosamente, specialmente i più fragili!

Un pensiero su “Il gioco che uccide!

  1. Gentile Direttrice, ormai il gioco d’azzardo viene a tutti gli effetti considerato un disturbo comportamentale di matrice ossessivo-compulsiva. E’ una vera e propria dipendenza, e come tale dovrebbe essere approcciato: rivolgendosi agli specialisti giusti, in primo luogo al Medico Psichiatra, anche i gruppi di auto-aiuto, nati sulla falsa riga di quelli organizzati dagli alcolisti anonimi, possono essere molto utili. Come in tutte le altre forme di dipendenza, è fondamentale che il soggetto si renda consapevole di avere un problema. E’ comunque difficile abituare le persone a vedere il gioco, il tabagismo e l’alcolismo come dipendenze, visto che lo Stato specula su ciascuna di esse…
    Cordialmente.
    Giovanna Rezzoagli

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