Oliveto Citra: ospedale, anche la Chiesa a sostegno della protesta
La trasformazione dell’ospedale di Oliveto Citra in un centro riabilitativo non piace al territorio del Sele. Ieri sera consiglio comunale ad Oliveto per una delibera si sostegno e richieste che sarà adottata anche dagli altri centri dell’area. Prevista una riduzione di 40 posti letti per acuti, riconvertiti a posti di riabilitazione, soppressione del reparto di Ostetricia e ginecologia, la soppressione della rete di emergenza, cioè non ci sarà più nè il Pronto soccorso né il 118 e, in caso di emergenze, si dovrà raggiungere la Piana del Sele. Secondo il consiglio comunale le scelte non tengono conto della “interprovincialità, essendo Oliveto punto d’incontro delle province di Salerno e Avellino (nell’avellinese molte strutture sono state ridimensionate o riconvertite e i pazienti si rivolgono al San Francesco d’Assisi) e al confine con la Basilicata, in una zona “rossa”, ad alto rischio sismico ed idrogeologico; della distribuzione geografica dei centri abitati, lontani dalle più importanti direttrici stradali; della mancanza di strutture private convenzionate che potrebbero rappresentare un’alternativa; del considerevole afflusso di turisti connesso alla presenza di zone termali e pellegrinaggi religiosi verso importanti santuari, della presenza di ben quattro aree industriali”. Secondo quanto sostenuto dal deliberato del consiglio comunale, la soppressione del punto nascita “determinerebbe un aumento sostenibile della mortalità neonatale e materna per i parti a rischio sicchè si rende necessario mantenere l’unità operativa con almeno 11 posti letto e relativo nido. Incalcolabili, invece, i danni che produrrebbe l’azzeramento del Pronto soccorso. Firmano a sostegno del plesso di Oliveto i sindaci del Sele, Tanagro, Alburni e dell’avellinese, i medici di base, i termalismi, le parrocchie. Per tutti è fondamentale il mantenimento dei Lea, i livelli essenziali di assistenza, attualmente garantiti; il mantenimento di tutti i reparti attivi ed il mantenimento del Pronto soccorso del San Francesco nella rete dell’emergenza-urgenza e del 118. “Il territorio non può restare sguarnito di servizi così importanti – sottolinea Lullo, che annuncia, nel consiglio comunale, una protesta forte per fine settimana – Sarebbe il nulla, oltre che la fine della costruzione di servizi che hanno consentito e consentono all’area una tutela della salute che altrimenti, per mere ragioni ragionieristiche, verrebbe meno”. I numeri del San Francesco, le prestazioni ai pazienti sono il segno più evidente dell’importanza di questo presidio che ha un bilancio non in rosso. Secondo gli ultimi dati, costanti da molto tempo, le prestazioni erogate dal laboratorio di analisi, dalla radiologia– quindi due attività fortemente legate a strutture private convenzionate – e dalla cardiologica hanno, in percentuale, le maggiori fruizioni da parte degli utenti in tutta l’Asl, hanno i numeri più sostenuti dell’azienda. ”Questa è la dimostrazione che l’utenza si affida ai servizi ospedalieri in grande numero, non