A chi deve credere un povero cristiano?

Fulvio Sguerso

Non sono più i tempi in cui i fedeli cattolici, per lo più umili contadini analfabeti o buoni borghesi benestanti e praticanti, seguivano in tutto e per tutto le catechesi e le indicazioni morali e politiche del loro parroco, che a sua volta obbediva al suo vescovo, al quale non passava  neanche per un attimo e da lontano per la mente la possibilità di dubitare della bontà e dell’infallibilità dell’ insegnamento e delle indicazioni pastorali del successore di Pietro. Già, ma questo valeva solo per quei cristiani di confessione cattolica e romana, non certo per i luterani o i calvinisti o gli anglicani. L’unità dei cristiani, o meglio, della Chiesa d’Occidente andò in crisi per i forti e, almeno all’epoca del Concilio di Trento e nei secoli successivi, insanabili contrasti teologici e politici tra il Papa, difeso dall’imperatore Carlo V,  e Lutero, sostenuto da Federico di Sassonia e da altri principi tedeschi refrattari alle imposizioni dei vescovi e dei banchieri cattolici. Oggi, per merito (o per colpa, secondo i punti di vista) della secolarizzazione di origine illuministica che ha contagiato anche alcuni teologi contemporanei, molti credenti e praticanti non sono più tanto disposti a seguire tutti i precetti della Chiesa, soprattutto in ordine alla morale sessuale e alle questioni bioetiche emerse in seguito al continuo progresso tecnico- scientifico in campo medico e biologico. Tra i teologi più aperti al “mondo” e più critici nei confronti della dogmatica e del magistero ecclesiastico tradizionale figura senza dubbio il cattolico Hans Kung, uno dei due più giovani teologi del Concilio Vaticano II (l’altro era Joseph Ratzinger). “Avevo apprezzato molto a suo tempo – scrive Kung nella sua lettera ai vescovi pubblicata sulla Repubblica del 15/04/10 – l’invito di papa Benedetto, che malgrado la mia posizione critica nei suoi riguardi mi accordò, poco dopo l’inizio del suo pontificato, un colloquio di quattro ore, che si svolse in modo amichevole. Ne avevo tratto la speranza che Joseph Ratzinger, già mio collega all’università di Tubingen, avrebbe trovato comunque la via verso un ulteriore rinnovamento della Chiesa e un’intesa ecumenica, nello spirito del Concilio. Purtroppo le mie speranze, così come quelle di tante e tanti credenti che vivono con impegno la fede cattolica, non si sono avverate…….” Quali speranze? Si potrebbe dire quelle che  tradizionalisti e anticonciliaristi combattono come altrettante paventate sciagure che, se realizzate, minerebbero  l’autorità del Pontefice e, di conseguenza, la coesione di Santa Romana Chiesa e la perenne validità del suo magistero. E perché mai? Che cosa c’è da temere, per esempio,  da un riavvicinamento alle chiese evangeliche e dalla celebrazione comune dell’eucaristia? E quali motivazioni pastorali hanno persuaso Benedetto XVI a reintrodurre l’uso preconciliare della preghiera per l’illuminazione degli ebrei e a riaccogliere in seno alla Chiesa alcuni vescovi notoriamente scismatici e dichiaratamente antisemiti? E’ questa la via più indicata per continuare e approfondire il dialogo con i “fratelli ebrei”? E quali recondite ragioni ecumeniche hanno ispirato al Papa la famosa (o famigerata) lectio magistralis di Ratisbona in cui ha dato dell’islam, scrive Kung “un’immagine caricaturale, rappresentandolo come una religione disumana e violenta e alimentando così la diffidenza tra i musulmani”? Inoltre, è forse per propiziare la riconciliazione con gli indios latinoamericani che il Papa ha creduto opportuno dichiarare che quei popoli coloniali anelavano a convertirsi alla religione dei conquistatori europei? E ha significato aiutare le popolazioni africane e la lotta contro l’Aids pronunciarsi contro la contraccezione e l’uso del preservativo? E perché insistere nel misconoscimento della teoria dell’evoluzione e nel ripudio delle nuove prospettive aperte, per esempio, dalla ricerca sulle cellule staminali, perpetuando lo storico dissidio tra Chiesa e ricerca scientifica? E su quali solide basi scritturali si basa l’obbligo del celibato ecclesiastico e l’esclusione delle donne dal sacerdozio? Sono questi alcuni dei principali dubbi e alcune delle domande che Kung, insieme a tanti cristiani e cattolici “adulti”,  pone ai vescovi. Ma la critica  più grave che il teologo di Tubinga muove a Benedetto XVI concerne la mancata adozione, all’interno stesso del Vaticano, dello spirito del Concilio: “Quest’ultimo punto, stimatissimi vescovi, riveste un’importanza cruciale. Questo Papa non ha mai smesso di relativizzare i testi del Concilio, interpretandoli in senso regressivo e contrario allo spirito dei Padri conciliari, e giungendo addirittura ad opporsi espressamente al Concilio ecumenico, il quale rappresenta, in base al diritto canonico, l’autorità suprema della Chiesa cattolica”. Sembra quindi di capire che, per Kung, il disobbediente è il Papa, non chi gli chiede  di adottare lo spirito del Concilio Vaticano II. Ma a chi devono, o dovrebbero obbedire, tanto Kung quanto Benedetto XVI quanto tutti i poveri, umili e semplici cristiani? “Il Figlio di Dio, Gesù Cristo, che abbiamo predicato tra voi, io, Silvano e Timòteo, non fu ‘sì’ e ‘no’, ma in lui c’è stato solo il ‘sì’. E in realtà tutte le promesse di Dio in lui sono divenute ‘sì’. Per questo sempre attraverso lui sale a Dio il nostro Amen per la sua gloria. E’ Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo, e ci ha conferito l’unzione, ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori. “(2 Cor 1, 18-22) E, fino a prova contraria, lo Spirito spira liberamente dentro e fuori i confini delle Chiese, ed è Spirito che dà la vita non la morte dell’anima (e del pensiero).

 

7 pensieri su “A chi deve credere un povero cristiano?

  1. “Io sono la Via, la Verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Gv. 14 1,6)
    Questa breve affermazione ci chiarisce definitivamente cosa vuol dire essere Cristiani.
    “Non c’è un altro Dio all’infuori di ME”, e questo Dio è il Padre che tante volte ha invocato Gesù, il CRISTO, il Figlio di DIO.
    Noi Cattolici abbiamo la fortuna, a differenza dei credenti di altre religioni, che la VERITA’ c’è stata RIVELATA proprio da Dio, tramite Suo Figlio,Gesù, che è la seconda persona della S.S. Trinità.
    Tutto il resto è di “mammona”.
    Quindi non c’è Maometto, Buddha, Javè o totem vari(non voglio, con questo, essere irrispettoso verso i nostri fratelli che hanno altre credenze) che ci possono portare alla Salvezza Eterna.
    La fede Cattolica si tramanda nei secoli e viene interpretata, con l’ausilio dello Spirito Santo, dalla CHIESA.
    La Santa Chiesa Cattolica, si è “alimentata nei secoli, dalla Tradizione orale, le Sacre Scritture e la Sacra Congregazione dei Vescovi.
    Tutte e tre unite.
    Nessuna di queste tre ESSENZE, possono contraddirsi.
    Quando una delle tre “devia”, intervengono le altre Due, illuminate dallo S. Santo, per riportarla sulla retta strada.
    Questo potrebbe essere il caso in cui il Concilio Vaticano II è caduto.
    Ricordiamoci le profezia della Madonna di Fatima, nel caso specifico, quando la Beata suor Lucia, fece pervenire a Papa Giovanni XXIII° la lettera(era il 1959)in cui lo supplicava di non dar vita al Concilio Vat. II° “..poichè avrebbe portato disorientamento e confusione nella CHIESA”
    Ancora oggi il Santo Padre, Benedetto XVI, ha ricordato al mondo il terzo segreto di Fatima, in cui ci rivelava che la Chiesa avrebbe dovuto soffrire molto a causa dei suoi stessi “figli” indegni: i tanti predi corrotti, omosessuali, pedofili,..
    Quindi non mancano anche degli illustri “teologi” che concorrono ad accrescere il disordine nelle Sacre Istituzioni.
    ….”E, fino a prova contraria, lo Spirito spira liberamente dentro e fuori i confini delle Chiese, ed è Spirito che dà la vita non la morte dell’anima (e del pensiero).”
    No, sig. Fulvio, nella S.Chiesa non c’è mai stata libertà di pensiero, perchè la VERITA’ è UNA e non siamo noi a poterla interpretare.
    Dio è somma Bontà e somma Giustizia: chi non lo accetta, si perderà in eterno.
    Questa è la Fede per un Cattolico.
    in bocca al lupo

  2. Mi creda, signor Lupo Solitario, mentre scrivevo il mio breve articolo sulla lettera di Hans Kung ai vescovi, non dubitavo che mi sarebbero arrivate confutazioni o correzioni – per fortuna non censure o, peggio, castighi – da parte di buoni cattolici “ortodossi” come lei( mi perdoni il gioco di parole!). Ma lei crede veramente di essere nell’ortodossia? Guardi che molto dipende dall’idea che i credenti hanno dell’unica Chiesa. Dei credenti? Come è possibile che dipenda dai credenti l’ortodossia o non ortodossia di una professione di fede? Ma se non dipende dai credenti (in questo caso dai credenti in Cristo) da chi mai dovrebbe dipendere un’ortodossia? Forse dai non credenti o dai diversamente credenti? Ora, se io fossi un cattolico tradizionalista e anticonciliarista, ragionerei più o meno come lei e come alcuni sacerdoti che si scandalizzano, per fare un esempio tra tanti, per l’ostia messa nella mano (sinistra) anziché sulla lingua del devoto o della devota. Purtroppo io non sono un cattolico
    tradizionalista e, se dovessi dirle tutta la sincera verità, più che cattolico oserei dirmi cristiano. Lei sa che cos’è la Chiesa per i credenti in Cristo, vero? E’ una comunanza di fratelli e sorelle che si ritrovano liberamente insieme e uniti nel nome di Gesù Cristo. Lei conosce una definizione migliore? Forse pensa che questa definizione sia troppo simile all’idea di Chiesa che hanno gli evangelici? E quand’anche? Forse che gli evangelici non sono cristiani quanto i cattolici? Chi stabilisce il grado di “cristianesimo” di un cristiano? Lei lo sa, nemmeno il Papa può farlo. Allora chi? Ci pensi un poco – o molto – e poi mi faccia sapere (se crede). Cordialmente. F. S.

  3. ” Vi lascio la Pace,vi do la Mia pace”
    Lei, sig. Fulvio, non potrà disconoscere l’importanza di questa frase.
    “…la Mia pace”: la pace di Dio , non la pace degli uomini.
    Di frasi come queste nei Vangeli ritornano sempre e ci dicono che tutto quanto non è il secondo noi (libertà???), ma chi vuol essere “CRISTIANO” dovrebbe essere …..secondo Cristo; in caso contrario la S. Chiesa non sarebbe più Santa, ma una semplice associazione di bocciofili, dove tutti liberamente dicono la loro e a maggioranza decidono cosa fare.
    Chi è Cristiano e cerca di essere tale, con tutte le sue debolezze, non cercherà mai di giustificare il suo errore per giustificare se stesso.
    I termini “tradizionalista”, “anticonciliarista” “ortodosso”, quanto i cosiddetti “adulti” che oggi racchiudono tutto quanto si definiva…di liberazione, socialista o di base, fanno parte di una dialettica che porta solo confusione.
    Lei ha detto bene, siamo CRISTIANI e tanto basta.
    Tuttavia, il “Cattolico”, facente parte della Chiesa UNIVERSALE, affida l’interpretazione dei Vangeli, esclusiva mete a chi ne è deputato: il S. Padre Benedetto XVI( come ho già scritto) , che come “ponte..fice” ci unisce a Dio.
    Spero che io/noi possiamo essere solo dei “buoni” e onesti uomini che si ispirano ai principi per cui Gesù è morto per salvarci dall’inferno.
    Un ultima cosa, quando Gesù disse ai suoi seguaci e/o tentatori, indicando i bambini che lo circondavano e lo ascoltavano: “…. tutti voi dovete essere come loro…” qualcuno ha interpretato quella frase dicendo che chi ascolta Gesù deve essere come un bambino, ascoltare in silenzio per imparare e non far nascere un dibattito su ogni questione.
    Distinti saluti sig. Fulvio Sguerso
    In bocca al lupo

  4. Infatti non la disconosco. Come non disconosco il Verbo che si è fatto carne e che è venuto ad abitare in mezzo a noi. E la Parola di Dio non è certo venuta fra noi per rendeci schiavi: la sua è Parola di verità, verità vivente, verità che rende liberi, non lettera morta. La Pace di Cristo, ne converrà, non è la pace dei morti: “Non ti meravigliare se t’ho detto: dovete rinascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito.” (Gv 3, 7-8)E lo Spirito tutto può essere meno che dogmatico e “clericale”. E stia pur certo che se qualcosa ci unisce a Dio non può essere un uomo, sia pure il migliore, ma appunto lo Spirito che, infatti, per i cristiani è lo Spirito di Dio, non del Papa. Per favore, Lupo Solitario, non confonda la Chiesa di Dio con il Dio della Chiesa. Con tutto il rispetto per Benedetto XVI, la “luce del mondo” non è lui. Cfr. Gv 8, 12. Infine qui non stiamo “discutendo di ogni cosa” ma delle cose di Dio, cioè di quelle cose di cui gli uomini hanno discusso, discutono e discuteranno sempre, credenti o non credenti che siano. L’importante è che ne discutano in pace, senza più spargimento di sangue. Come stiamo facendo noi adesso, non le pare?
    Cordialità. F. S.

  5. Un ultima cosa sig. Fulvio:
    Vorrei capire quale significato diamo alla parola LIBERTA’: se è quella che ne è derivata dalla Rivoluzione Francese, oppure quella perenne dettata dalla CHIESA.
    in bocca al lupo

  6. …ancora un’ultima cosa, ma proprio l’ultima.
    Il Santo Padre, Benedetto XVI°è il successore di S.S.Pietro.
    Io ci credo.
    in bocca al lupo

  7. Lascio a lei, gentile Lupo Solitario, l’ultima parola. Le ricordo soltanto che, agli occhi di Dio, tanto le sue quanto le mie quanto le parole del Papa, sono e saranno sempre penultime.
    La ringrazio per i suoi garbati commenti.
    Cordialità.
    F. S.

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