Salerno: PD, chi cotrolla il controllore?

Il Presidente della Provincia di Salerno, On. Edmondo Cirielli, ancora una volta ha dato prova di cultura democratica e del modo di come intende il rapporto dialettico tra maggioranza ed opposizione in seno agli organi istituzionali della Provincia. La Commissione di verifica e controllo delle partecipate della Provincia, riunitasi ieri per la prima volta, difatti viola lo Statuto dell’Ente e il Regolamento sul funzionamento del Consiglio Provinciale, i quali demandano le funzioni e i compiti di controllo e verifica in tema di partecipate al Consiglio provinciale, Organo sovrano dell’Amministrazione, alla già costituita Commissione di Controllo e di Garanzia, Presieduta dall’Avv. Salvatore Memoli e costituisce, inoltre, una evidente sovrapposizione e un inutile duplicato delle funzioni assolte della stessa Commissione Consiliare, che vede, giustamente, la presenza di componenti della maggioranza e della minoranza politica in seno all’Organo consiliare. Tra l’altro  la verifica della corretta gestione tecnico/amministrativa delle Società partecipate dovrebbe essere oggetto, in primis, dei preposti Uffici provinciali!! Alla faccia della trasparenza e della semplificazione!! Il Presidente Cirielli,  dimostrando peraltro scarsa coerenza con quanto più volte affermato in seno al Consiglio Provinciale, ha affidato difatti alla predetta Commissione una specifica funzione di controllo politico a meri tecnici, senza la presenza di alcun componente dei gruppi consiliari di minoranza. Il Controllore è nominato e dipende interamente dal controllato!! Non soltanto le Commissioni speciali possono – soltanto – essere costituite con deliberazioni del Consiglio provinciale e non, come avvenuto, con decisione individuale del Presidente, ma la norma richiamata nel Decreto di nomina dei componenti la commissione medesima, la quale  stabilisce che il  Presidente della Provincia possa nominare e revocare “ dei rappresentanti del Comune e della Provincia presso enti, aziende ed istituzioni  “ è chiaramente estranea al potere di fatto esercitato. I cosiddetti consulenti (componenti della Commissione!?) sono al contempo tecnici e politici, atteso che, cita il Decreto di nomina, forniscono “il necessario supporto consulenziale e la necessaria assistenza tecnica e politica”. Non bastavano, allora, il Consiglio Provinciale, gli Assessori e le Commissioni consiliari ad assolvere i compiti demandati alla neocostituita Commissione? Vieppiù da aggiungere, che i membri nominati “possono essere incaricati quali rappresentante della provincia presso tavoli istituzionali pubblici e privati e agli stessi, sotto la malcelata gratuità, possono essere messi a disposizione mezzi, strumenti e strutture dell’Ente! Il Presidente Cirielli non può quindi avvalersi dell’assistenza di una Commissione speciale che non è conforme alla legge e che emargina e mortifica l’alta funzione democratica che deve assolvere il Consiglio Provinciale. Il presidente Cirielli scambia la propria potestà pubblica con l’arbitrio del potere.