Pontecagnano-Faiano: GdF, sequestro prodotti contraffatti

Oltre 70.000 prodotti di origine cinese, che al dettaglio avrebbero fruttato oltre un milione di euro, sono stati sequestrati dai Finanzieri del Gruppo di Salerno all’interno di un deposito di generi all’ingrosso in Pontecagnano-Faiano. Nell’ambito della sistematica azione di controllo economico-finanziario del territorio, è stata svolta una capillare azione info-investigativa finalizzata, tra l’altro, alla repressione del fenomeno della contraffazione dei marchi, dell’indebita apposizione del marchio “CE” (acronimo di Conformité Européenne, marcatura attestante che il prodotto possiede i requisiti essenziali fissati da una o più direttive comunitarie) e, quindi, alla tutela del “Made in Italy”.In occasione del blitz, le Fiamme Gialle hanno rinvenuto, in particolare, prodotti contraffatti e non conformi alle norme di sicurezza comunitarie, costituiti soprattutto da giocattoli, accessori per l’elettricità, per personal computer e per videogiochi WINDOWS – Nintendo – Sony, la cura della persona e della casa, per l’abbigliamento “GUESS”, nonché telefoni cellulari di ultima generazione marcati “NOKIA” e “iPhone”, ma soprattutto particolari tipologie di puntatori laser e pistole elettriche stordenti camuffate da torce (vgs. foto), la cui vendita è illegale. Gli accertamenti eseguiti nell’immediato, anche attraverso l’esame dei frammentari documenti fiscali esibiti dall’operatrice di origine orientale, non hanno permesso di individuare il produttore, ovvero il canale di approvvigionamento della merce, circostanza rilevante per stabilirne l’effettiva provenienza. Molte confezioni, inoltre, nonostante esponessero etichette “Made in Italy”, recavano impresse sugli imballaggi iscrizioni in lingua cinese. Da qui la constatazione che la merce rinvenuta nel deposito costituisce materiale di provenienza extra nazionale e falsamente dichiarata di fabbricazione italiana. Pertanto, l’imprenditrice è stata denunciata alla magistratura e rischia fino a 6 anni di reclusione per aver introdotto e commercializzato nel territorio dello Stato paralizzatori elettrici illegali, oltreché prodotti con marchi contraffatti, non conformi alle norme di sicurezza comunitarie e con segni distintivi nazionali tali da indurre in inganno il compratore circa l’origine, la provenienza o la qualità del prodotto. Il difetto dei citati requisiti ha pertanto fatto scattare, altresì, i sigilli al deposito ove era stoccata la merce in sequestro, ai sensi dei recenti decreti-legge numeri 99 e 135 del 2009. Le indagini, ancora in corso, sono orientate a individuare ulteriori responsabili, protagonisti a vario titolo dell’illecita filiera distributiva. L’operazione si inquadra nel più ampio contesto dell’intensificazione delle attività a difesa del “Made in Italy”, settore strategico per l’economia nazionale, e si aggiunge a quelle già numerose svolte sotto il coordinamento del Comando Provinciale di Salerno su tutto il territorio di competenza per contrastare fenomeni di concorrenza sleale rispetto alle imprese sane e per salvaguardare la salute dei cittadini.