Mercato San Severino: “Una città per l’ Alzheimer”

“Una Città per l’Alzheimer” e’ la campagna informativa cui ha aderito la Giunta Comunale, su proposta dell’Assessore Comunale alle Politiche Sociali, Angelo Zampoli. Sabato 15 maggio prossimo, con inizio alle ore 10,00, avrà luogo, presso la sala convegni del convento di S. Antonio, un incontro sul tema. Interverranno medici ed esperti del settore. L’adesione alla campagna “Una Città per l’Alzheimer” è stata avanzata al Comune dalla dottoressa Lucia Iallonardo, geriatra responsabile del centro demenze “distretto 67”. La campagna è realizzata con il contributo di Novartis. L’ 8 ed il 9 maggio scorsi, intanto, in Piazza Dante, al Capoluogo, sono stati attivi alcuni gazebo, al cui interno, alcuni specialisti, diffondevano ai cittadini notizie informative sulla patologia.  “L’Amministrazione comunale” – dice l’Assessore Zampoli – “ha prontamente aderito alla richiesta di patrocinio pervenutaci per sensibilizzare la cittadinanza su una tematica che presenta, sicuramente, dei risvolti sociali importanti. La malattia di Alzheimer è una demenza di tipo neuro-degenerativa, che colpisce, prevalentemente, ma non solo, gli anziani, ed il cui tasso di incidenza e prevalenza è aumentato nel corso di questi ultimi decenni, proprio perché la vita media si è allungata. Tale patologia, ovviamente, presenta dei risvolti sociali che riguardano, in particolar modo, i componenti dell’ambito familiare, i cosiddetti care-giver, che provvedono poi ad assistere i propri familiari ammalati. Pertanto, la sensibilizzazione presso l’opinione pubblica in merito alle caratteristiche clinico-assistenziali di tale patologia, può favorire una maggiore consapevolezza e, quindi, una maggiore preparazione nell’affrontare l’accudimento dei congiunti afflitti da tale patologia. E’ il caso di ribadire che l’Amministrazione Comunale ha già attivato il servizio di assistenza domiciliare agli anziani, proprio per sollevare le famiglie da un carico assistenziale notevole”. Per affrontare la malattia, il percorso terapeutico ottimale affianca, al trattamento farmacologico, l’alleanza tra pazienti, care giver, specialisti, psicologi e istituzioni.  Sono circa 80.000 ogni anno i nuovi casi di Alzheimer, la forma di demenza più diffusa in tutti i Paesi occidentali, che colpisce attualmente in Italia circa 520.000 persone. La sensibilizzazione deve essere molto alta, non solo da parte dell’opinione pubblica, ma anche di tutte quelle strutture e organismi che devono sostenere una rete di servizi in favore dei pazienti e dei familiari. Fondamentale, è la diagnosi precoce per un intervento terapeutico tempestivo che garantisca una migliore qualità della vita dei malati e dei loro familiari. Diagnosi precoce significa essere in grado, alla comparsa dei primi sintomi, di fare una diagnostica differenziale: la perdita della memoria non va mai sottovalutata perché spesso è il campanello d’allarme di un processo molto più complesso che non necessariamente è l’Alzheimer, ma può sfociare in altri quadri di sofferenza e demenza radicata. I dati disponibili, suggeriscono che il paziente arriva all’osservazione degli specialisti in media due anni dopo (ma in alcuni casi addirittura quattro anni dopo) la comparsa dei sintomi, perdendo così tempo prezioso per contrastare la patologia. Una diagnosi precoce diventa quindi un’arma efficace anche per ritardare la comparsa di importanti limitazioni nelle autonomie quotidiane da parte del malato. Oggi ci sono farmaci molto attivi, soprattutto nella fase lieve moderata della patologia: più tempestiva e più precoce è la diagnosi, più si riesce a classificare il disturbo della memoria. Per rallentare il decorso della malattia e migliorare gli spazi di autonomia dei pazienti, occorre anche prendersene cura seguendo un approccio multidisciplinare: fondamentali sono il coinvolgimento attivo dei familiari, la cooperazione e la collaborazione tra i medici, i care giver e gli operatori sanitari. In un approccio multidisciplinare più professionalità convergono verso un comune interesse: dare un sostegno alla famiglia che si fa carico di gestire il paziente.

 

Un pensiero su “Mercato San Severino: “Una città per l’ Alzheimer”

  1. Grazie per l’utilità del sito,
    Ho un familiare affetto da questa patologia e, credo, che una rete di relazioni tra i caregiver possa garantire una migliore qualità di assistenza al paziente e un maggiore sostegno ai familiari.

    Cordialmente,

I commenti sono chiusi.