L’incomprensibile iter della Giustizia!

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Dopo sei mesi di silenzio, la cortina delle mezze verità, degl’infingimenti scandalistici, crolla dinanzi alla Giustizia italiana. Che annota il caso Marrazzo, tra gli annali delle vittime. Dopo la bufera mediatica e la mitragliante campagna trans, dopo le reiterate accuse contro l’uso di sostanze stupefacenti ed una certa corruzione, che imbratta oltraggiosamente la politica del Paese, l’assoluzione di un caso che ancora lascia perplessi. L’ex governatore laziale, vittima sacrificale di un agguato, tesogli volutamente, per le sue debolezze. Perchè, in fondo, tutto è stato azzerato. Omettendo che c’è stato chi ha perso la vita e che la corruzione emersa nella prostituzione dei trans, abbia tanto d’illegale. Che Blenda, da molti appellata Brenda, abbia parlato e che Natalie sia stata trovata morta, poco o niente importa più. L’auto blu, legittimamente a servizio del governatore; le scene hard, come quella dei calzoni abbassati, strumentali per incastrare il giornalista; gli assegni, excusatio. Marrazzo, martire d’ un inferno cronachistico, che nel Paese ha erto a simbol di mascolinità il premier Berlusconi con le sue escort. Marrazzo, il perdente sul piano politico, dimessosi per lo scandalo infangante anche la famiglia, ma quasi massacrato da aguzzini estorsori. In quanto alla cocaina, anche questa per uso personale, non punibile. Giustizia giustiziera! Piero rientra nel suo quadro familiare, sociale: in Rai, dopo l’aspettativa per motivi politici! Con una nota in più di popolarità, che lo aveva reso accattivante sul piccolo schermo, al pubblico di mezza sera, ignaro dei  gusti sessuali del conduttore, al di sopra delle righe. Di “debolezze” lui confessa, non di perversioni. Si chiede il conto ai Carabinieri ricattatori, non all’uomo che oltre al suo ruolo privato, in quello istituzionale, doveva pur esser d’esempio. Droga, prostituzione, trans: cosa attender oltre da qualcuno che, leadership della regione laziale, avrebbe dovuto mostrare ben altra natura! I drammi dell’uomo, commisti a quelli del politico! Ma questo, appare superfluo forse a chi, ormai, bendato dalle spinte della diversità sessuale, non fa più caso a certi “vizietti” un tempo esecrabili ed etichettanti. A come venga impiegato il denaro pubblico ed a che grado di lucidità possano giungere gli acrobati della politica, dopo esser transitati per la prostituzione più deviante. Avvezzi a tutto, ormai, anestetizzati anche dallo scandalo, che il Paese sembra aver fugato dal vecchio Palazzi, irretiti dalla curiosità del dopo Marrazzo, ancora increduli dell’assoluzione dell’ex governatore, l’interrogativo su come lady Mastella, eroina mediatica, resti confinata, implora risposte!Insieme alla consistente partecipazione di condannati eletti alla vita pubblica, in attesa di poter occupare ruoli politici, dopo il placet elettorale!

2 pensieri su “L’incomprensibile iter della Giustizia!

  1. beh, che marazzo sia stato utilizzato come contrappeso è stato evidente fin dall’inizio. il contrappore il sesso buono, gagliardo, al sesso particolare, deviato, con tanto di esempio è quasi emblematico per una società bigotta. il vedere nelle deblezze degli altri la prorpia FORZA è un esercizio vile che la mentalità “italiana” si porta dietro. rispondendo alla domanda su chi ne ha tratto vantaggio rende tutto molto più chiaro. la politica è lo specchio del momento. non siamo forse in una nazione dove la guida morale, la più grande e rappresentativa, quotidianamente sullo stesso peccato utilizza due pesi e due misure? non è vero che mentre viene negata ad una marea di divorziati la cumunione essa è data al nostro piccolo napoleone? non è forse vero che mentre viene dichiarato il matrimonio, religioso, sacro e inviolabile la figlia di pinochet ha sposato ben quattro volte in chiesa, vedendo altrettante volte dihiarato nullo dalla scacra rota il suo matrimonio?
    ecco penso che in questa situazione si faccia confusione e la gente pensa che tutto sommato sperperare a “puttane” il denaro pubblico sia meglio, più moralmente sostenibile, che farlo con trans oppure con omosessuali e per giunta vi è anche una autorità marale che ti viene incontro con tutta la sua storia millenaria.

  2. Ben strana la nostra Italia, guardona, pettegola, morbosa. Inflessibile nel condannare i deboli e accondiscendente fino al servilismo nell’assolvere i potenti. Per Marrazzo la sentenza è stata scritta, a mio parere, non già quando si sono scoperte le sue debolezze ma quando si dimesso. Le dissioni lo hanno messo nella schiera dei perdenti, e l’italiano è pronto a perdonare tutti, anche il pervertito, ma il perdente no. Un mariuolo vincente è “uno che ci sa fare”, un bugiardo rampante è “uno che si sa presentare”, un pervertito che ha potere è “uno che si toglie gli sfizi”. La cosa orribile è che dopo la classificazione “è uno che….” arriva subito la frase che meglio fotografa l’italiano: “beato lui…”.
    La vicenda Marrazzo, a mio giudizio, non ha favorito nessuno; piuttosto ha sfavorito più di qualcuno: Marrazzo, il PD, il Centrosinistra etc. etc.. Nessuno si è giovato del fattaccio in sè perchè la questione Marrazzo è stata risolta, agli occhi degli italiani e di chi li governa, dalle sue dimissioni e dalla sua riservatezza. Non ha attaccato, si è lasciato mettere nel tritacarne; non ha negato l’evidenza, ha taciuto contrito; non ha cercato di imporsi con i suoi vizi ed i suoi difetti, si è ritirato quasi pudicamente. Sarebbe molto facile fare dei paralleli con altre persone e personaggi, qualcuno anche citato nell’articolo che sto commentando, la differenza non sta nel “clamore del fattaccio”, la diversità sta nella reazione!!! Che differenza c’è tra l’essere tacciato, neanche imputato, di reati sessuali e l’essere imputati di reati contro la cosa pubblica? Penso nessuna!! Che differenza c’è fra l’essere sospettato di malversazione per l’uso di un’auto “blu” e subire gli stessi sospetti per l’uso di diversi arei “blu”?? All’italiano forse bastava basta dire: non è vero…ero al compleanno della Trans…quella non era cocaina ma farina per fare una frittura di pesce…i calzoni non erano calati mi si erano rotte le bretelle; e poi bastava aggiungere: tutta colpa dei carabinieri fascisti (comunisti è parola usata da altri). Sono convinto che se avesse detto con convinzione tutte queste belle frottole, se avesse argomentato in modo sfrontato e convincente (come fanno altri) forse sarebbe ancora Presidente della regione Lazio!! E’ un paradosso??? Ma, forse lo è!! L’Italia, però da un pò di tempo è terra di paradossi e di Presidenti paradossali e vincenti!!

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