Vita di Missione: un giro ecologico

Padre Oliviero Ferro

Tuta sportiva,scarpe da ginnastica,una borraccia d’acqua e un cappello in testa. Pronto a partire per 10 chilometri di marcia. La strada,ricoperta di argilla rossa,ti porta verso la vita della gente. Le case,immerse nel verde,ti fanno conoscere le persone che,presto al mattino, vanno a lavorare nei campi. Chi con il machete sulle spalle e chi con la zappa. Tutti pensano al campo che li aspetta. Ci si saluta,ci si augura “du courage”(coraggio). Anche i bambini,in quel sabato mattina accompagnano i genitori. Strada facendo,si passa vicino ai pollai. Quanti pulcini,quante galline si fanno sentire. Sembra il festival di san…gallo. La camionette vanno e vengono,portando sacchi di mangime e ritornano con gli scatoloni,pieni d’uova. La strada scende verso i bassifondi. Intorno a noi,si cominciano a vedere le canne da zucchero,le piante di papaie e le piante di fagioli,intrecciate alle arachidi e alle zucche. Le donne lavorano sotto il sole. Ci si scambia dei saluti. Finalmente siamo arrivati in fondo. Bisogna attraversare un ponte,appena riparato dalla buona volontà degli abitanti. E via. Ancora in mezzo al verde. Vicino alle case,hanno messo il caffè a seccare. I bambini giocano in mezzo alle anitre,alle galline e ai cagnolini. Qualche bambina è tornata dal fiume,dove era andata ad attingere l’acqua. Ma la strada continua. Mi fermo sotto una pianta di avocado per mangiare qualcosa (pane e sardine). Bevo un po’ d’acqua. E via. Bisogna rimontare la collina. La salita è dura,ma il panorama è meraviglioso. Vicino a me delle mamme con le figlie portano in testa dei pezzi di legna che serviranno per accendere il fuoco. Sono piene di sudore,ma non si lamentano. Altri hanno un fascio di canne da zucchero sulla testa. E’ la vita di ogni giorno che ritorna a casa.