Vita di Missione: tutti a scuola

Padre Oliviero Ferro, missionario saveriano

Ore 7,15 della mattina. Tutti a scuola. C’è già un bel sole che accoglie i 450 bambini della scuola elementare di Nefa(Camerun),insieme ai 187 della scuola materna. Tutti in fila,pronti a entrare in classe. Hanno le loro divise marrone (forse per non vedere la differenza con l’argilla rossa del cortile),uno zainetto con qualche quaderno,bic e un libro. E chissà,forse un soldino per comperarsi un mezzo panino. Ma tanta,tanta voglia di imparare. Si entra in modo abbastanza disciplinato e ci si siede nei banchi. E’ vero non sono all’ultima modo,ma almeno ci si può sedere. Le pareti dell’aula sono molto pittoresche. Alcune sono state appena restaurate,dopo il crollo del muro. Il soffitto fa vedere le lamiere del tetto. Certo,quando piove, il concerto musicale è assicurato! La cattedra, pardon, il tavolino della maestra è in posizione precaria,però sostiene la sua borsa. Si comincia. La maestra spiega,cerca di farsi sentire dai 60-70 e più bambini. Hanno degli occhi meravigliosi. Ripetono in coro quello che è scritto sulla lavagna a muro e poi lo copiano sul loro quaderno. Ogni tanto la maestra chiama qualcuno alla lavagna. E gli altri fanno i loro commenti…Finalmente,a metà mattina si fa una pausa. Fuori tutti nel cortile a giocare,a comperare qualcosa. La fame si fa sentire. Chi gioca dietro a un pallone di stracci, chi fa dei giochi (settimana,danze….) per sgranchirsi le gambe. Poi di nuovo in classe. I più grandi preparano la sfilata della Festa della Gioventù. Avanti,indietro,cantando. La giornata è stata lunga e bisogna ritornare a casa. Si pensa a cosa si troverà nel piatto,se la mamma è riuscita a preparare qualcosa. Ma quante chiacchiere fanno. Non stanno mai zitti. Ti salutano con quegli occhioni che ti vorrebbero dire tante cose. Anche tu vorresti fare tanto per loro. Sono dei veri amici del cuore.