Analisi dei dati web: sorgenti di navigazione

Alessio Ganci

 In un articolo precedente (Analisi dei dati web: Microsoft o… alternative gratuite?) ho spiegato come, attraverso i tabulati sui visitatori del proprio sito web, si possano scoprire (approssimativamente) le modalità di utilizzo di Internet e del computer da parte degli utenti. Oggi propongo un altro tema: come gli utenti arrivano in media sul proprio sito web. Attraverso un motore di ricerca, una webdirectory, un link da altro sito o, semplicemente, accedendovi direttamente. Si scoprirà che è inutile banalizzare e conclamare che “solo i motori di ricerca portano traffico”  e che, alla fine, valgono tutte le sorgenti di traffico. Il sito web utilizzato per le prove è, ancora una volta, http://www.foglidicounseling.org/. Ancora una volta, si utilizzeranno gli extra-dettagliati tabulati relativi ai visitatori (anche se in lettura del webmaster, la comprensione delle informazioni è a prova di “niubbo”). L’arco di visite preso in esame parte dall’ 1 Gennaio 2010 fino ad arrivare all’11 Aprile 2010. Un arco di tempo così ampio permette una analisi più ampia relativa alle abitudini degli utenti. Le visite sono 3179 in questo arco di tempo (per essere un sito nuovo e, tutto sommato specialistico, non mi posso assolutamente lamentare). Le 1559 visite italiane si suddividono in: -1397 provenienti da siti web di riferimento; -122 provenienti da nessuna fonte (accesso diretto o dai Preferiti); -40 provenienti da motori di ricerca (questo dato è impreciso, poiché, allo stato attuale, non ho il controllo di chi accede tramite Google ai soli articoli e so solo chi acccede alle pagine del sito tramite il motore di ricerca; le visite dovrebbero essere più di 40).  Le 619 visite tailandesi provengono solamente da siti web di riferimento e dalle campagne SEO e di traffico virale internazionale (un rivoluzionario metodo poco conosciuto e utilizzato) da me attuate. I motori di ricerca non vengono utilizzati (e mi pare legittimo, dato che il sito in esame è solo in lingua italiana). Le 272 visite statunitensi e le 144 cinesi provengono anch’esse da siti di riferimento e dai traffici SEO e virale. Da notare che il traffico virale porta visitatori motivati (nel mio caso vengono pubblicizzati dei banner che un utente è libero di clickare o meno), si può, in definitiva, affermare che: -i motori di ricerca non sono utilizzati più di tanto per cercare le pagine dei siti web (ma forse per cercare gli articoli pubblicati); -i siti web di riferimento, gli accessi diretti e i preferiti si sono rilevati di gran lunga una ottima fonte di visitatori. Scusate se aggiungo una ultima considerazione “maligna” totalmente mia: ma perché: -nei networks pubblicitari la maggior parte di siti web sono di partiti politici o siti come quello dedicato a Juliana Moreira? -perché, a livello di traffico virale, ci sono solo quattro gatti? Alla fine, il motto del webmaster serio è: “Il SEO vincente non è quello che clicca sull’annuncio pubblicitario di Google in primo piano, ma quello che clicca sul risultato in millesima pagina”. Le armi vincenti dei SEO sono fino ad ora, utilizzate solo da aziende o da partiti politici? Eppure il “niubbo” autore di questi articoli le utilizza…In definitiva: è meglio evitare di banalizzare Internet: non esiste “il Google” ma esistono tanti “motori di ricerca”. Ed esistono tante fonti di traffico…