Si vota!

di Rita Occidente Lupo

Per uomini inquisiti o innocenti. Accusati o esenti da onte giudiziarie. In entrambi gli schieramenti, un carrozzone di volti che ha qualcosa da dire, in termini d’ossequio alla legalità. Dopo le querelle per le liste pulite, gli accordi trasversali, i voti di scambio, i picchetti elettorali. La gran corsa alle vele, con mega manifesti per urlare la voglia d’occupare un posto, più che servire un posto. Il desiderio di sentirsi in groppa al cavallo vincente, avendo acrobaticamente azzeccato la casacca giusta: seppure all’ultim’ora. Ma a questo, sembra che ormai quasi nessuno faccia più caso. Un modus vivendi che in nome del trasformismo, pretende di convincere gli elettori che, sedersi dalla parte del vincente, sia sempre la decisione giusta. Spettante “ai furbi” che sanno saltare! Dalle scorse europee, però, qualcosa è mutato. L’astensionismo, grido d’allarme d’un Paese infastidito. D’una generazione che non beve più la chiacchierologia del giullare di turno. Una stanchezza nel sentirsi ammainare promesse da marinai. Anche per le regionali, al di là della gara, a chi riesca a stregare di più la piazza. Dal timido Stefano Caldoro, sostenuto da 8 liste per il centro-destra, al roboante Vincenzo De Luca, per il centro-sinistra, con 7 liste d’appoggio, non omettendo Paolo Ferrero per la Federazione della Sinistra e Roberto Fico per il Movimento cinque stelle. Notevole l’ansia che una buona fetta civica, opti per una gita fuori porta, più che per esprimere preferenze politiche per i quattro candidati. La sfiducia, impadronitasi di chi ha sempre guardato alla politica per il Paese, inchiodata sull’uscio delle insoddisfatte emergenze quotidiane. In tale ottica, i depliants coloratissimi, coi sorrisoni di turno, ancora cercheranno di convincere per le urne dell’ultimo rintocco?