Baronissi: Ikea, Moscatiello, primi segnali di distensione

Il nodo Ikea sollevato nei giorni scorsi dal sindaco di Baronissi Giovanni Moscatiello fa registrare timidi passi avanti sui due versanti della discussione che ha fatto emergere il quadro debitorio del colosso svedese nei confronti di alcune aziende e fornitori della valle dell’Irno e la drastica riduzione della percentuale dei neo-assunti (dall’80% annunciato in un pubblico incontro a Palazzo di Città al 35%) ed il conseguente mancato rispetto degli impegni assunti con centinaia di giovani e lavoratori del territorio. Il primo: la trattativa intavolata dai sindacati della Feneal-Uil con i vertici Ikea per la risoluzione dei debiti da 4 milioni di euro maturati nei confronti di diverse aziende di Baronissi e della valle dell’Irno è stata chiusa con l’immediato accordo tra le parti. L’estinzione del debito verrà, infatti, regolato in tempi ristretti, scongiurando il fallimento delle circa trenta aziende interessate. Versate, inoltre, le spettanze arretrate. Il secondo: è previsto per metà settimana un importante incontro tra i top manager dell’azienda svedese ed il primo cittadino Giovanni Moscatiello, contattato da quest’ultimi per avviare una serena e leale riflessione sul nodo delle assunzioni. Il sindaco, nei giorni scorsi e sino a stamane, ha duramente contestato il piano occupazionale dell’Ikea rispetto all’impegno, assunto di fronte a migliaia di cittadini della valle dell’Irno, nel favorire e creare opportunità di lavoro in favore dell’ 80% dei giovani di Baronissi ed oggi ridotto al 35%. “Aspetto a questo punto di incontrare i vertici Ikea e di parlare nuovamente con loro” dichiara Moscatiello, “ per definire una volta per tutte la questione. Ciò non toglie che permane la delusione per la parola data e successivamente non rispettata. Vorrei ricordare ai vertici Ikea che l’orgoglio della città di Baronissi non ha prezzo e che non possono essere tradite le promesse fatte a tanti giovani e lavoratori della nostra terra!». Se il faccia a faccia dovesse concludersi positivamente, l’ imponente presidio di protesta organizzato per sabato mattina all’ingresso del megastore di Baronissi potrebbe a quel punto essere cancellato