Il casanova boccadoro

Antonio Pirpan

E’ difficile che mi annoi, perché ogni cosa attira la mia attenzione, e l’umanità che mi circonda offre sempre spunti per una risata o una riflessione. Per esempio, durante i miei viaggi quotidiani in autobus, mi diverto molto nell’osservare le abitudini dei passeggeri. Una di queste, molto frequente in verità, mi ha colpito particolarmente. Quando i posti a sedere sono quasi tutti liberi, per motivi che mi sfuggono, molti occupano il posto di corridoio, lasciando libero quello vicino al finestrino, scoraggiando così i nuovi avventori a passargli davanti per occuparlo. Appunto l’altro giorno, sull’autobus ancora semi vuoto, sono saliti due uomini piuttosto anziani, che avevano l’aria di viaggiare gratis, si sono seduti uno dietro l’altro proprio su questi sedili, restando impassibili al movimento che si stava creando in corridoio. Fuori grondava pioggia e malinconia. Mentre aspettavo che si decidessero a spostarsi, è salita una signora molto graziosa, con i capelli bagnati e curve da “costiera amalfitana”. Ed ecco il miracolo: come sincronizzati da un timer invisibile, i due si sono spostati verso il finestrino con mossa rapida e silenzi osa, lasciando libero il posto accanto, nella speranza, credo, che la signora ne apprezzasse la galanteria e si sedesse. I prodigi degli ormoni sono sempre imprevedibili. Purtroppo, per loro, non é successo niente, perché la bella passeggera è scesa alla fermata più avanti. Colto da un fremito di curiosità, ho chiesto a quello che mi stava più vicino che età avesse.  Mi ha guardato un po’ sorpreso, e mentre sorrideva, ho notato che c’era più oro nella sua bocca che in una vecchia miniera. “Ho settantaquattro anni, sono vedovo, e ha fatto di tutto nella mia vita; ora mi chiedo quale dovrebbe essere il mio prossimo traguardo”. “Arrivare a settantacinque, non crede”, ho risposto con moderno criterio contabile. Dubito che l’abbia apprezzato. Ecco, questo è l’umorismo che mi piace , che mi fa ridere per cinque secondi e pensare per dieci minuti.