Burqa e niqab, out!

di Rita Occidente Lupo

In una locanda vicino Treviso, divieto d’ingresso a burqa e niqab. Il cartello sembra scatenare le ire ancora una volta della solidarietà. E rinnestare la marcia della cultura multietnica, che da anni tiene il passo ai nuovi tempi. Ma al di là del segnale stradale, sedando la repentina reazione naturale, si evince che c’è dell’altro. E che il riferimento non è settoriale o specifico contro l’Islam: chiunque non abbia ben visibili i propri lineamenti, non può accedere. Grintosi motociclisti, con tanto di casco griffato o altri tipi di copricapo, celanti l’identità. In tale ottica, la sicurezza nei luoghi pubblici, da tutelare anche a viso scoperto. Spesso, pretestuoso il Carnevale, abili truffatori hanno agito con tanto di maschera sul volto, nel portare a termine illegalità. Il proprietario del locale trevigiano, oltre ad essere un amministratore comunale, come ha spiegato ai tanti curiosi, ci tiene alla propria incolumità, come a quella dei propri clienti. Solo in tale lettura, il divieto, quasi un monito per tanti, costantemente a contatto dell’ignoto pubblico, nel vivere qualche perla di saggezza, della serie “fidarsi è bene, ma non fidarsi…ancor meglio!”