Vita di Missione: non ti vantare troppo

Padre Oliviero Ferro

La spacconeria e la vanità mandano in rovina l’uomo. Non gonfiarti troppo,non sentirti troppo importante. Altrimenti potresti incontrare uno più forte di te che ti metterà i piedi in testa. Capita a tutti di dire che si è il migliore,che non abbiamo niente da imparare. A volte,un po’ di sana umiltà ci sarebbe utile Tutti possiamo essere utili,ma non indispensabili. Mettiamo a disposizione della comunità le nostre belle qualità,apprezzando anche quelle degli altri. Sappiamo anche scoprire negli altri le cose positive,per costruire insieme. Altrimenti ci potrebbe capitare quello che è successo in questa storia.  “Un capo della nazione Lega aveva quattro mogli e molti figli. Il primo di loro,per sfortuna, aveva la scabbia e la pelle piena di pustole. Si chiamava Kanyula. Tutti lo disprezzavano a causa di questa pelle poco bella da vedere. Mentre i suoi fratelli partivano spesso alla caccia insieme,veniva lasciato al villaggio dove passava il tempo a suonare il likembe(una specie di lira). Una mattina i figli del capo decisero di andare a caccia nella foresta. Questa volta Kanyula disse:”Aspettatemi,vi accompagno”. Risposero:”Non se ne parla nemmeno. Che cosa farai,dato che tu sai solo suonare il likembe?”. Malgrado il rifiuto sgarbato e le prese in giro,Kanyula seguì i suoi fratelli. Scocciati per la sua musica che li seguiva ostinatamente,i cacciatori si nascosero tra il fogliame. E quando Kanyula venne vicino a loro,saltarono su di lui e lo riempirono di colpi e di parolacce. Ma niente poteva vincere la sua ostinazione:si rialzò,seguì la loro pista e li ritrovò all’accampamento. Venne la sera. I giovani cacciatori che avevano già catturato un bel po’ di selvaggina,si addormentarono subito. Kanyula invece era occupato a grattarsi e faceva fatica ad addormentarsi. Quando,all’improvviso,sentì come una folla intorno a loro e una voce cavernosa che diceva:”Chi si permette di cacciare qui da noi?”. Il giovane si mise a tremare come una foglia durante il tornado. Kanyula svegliò il fratello più vicino. La voce riprese,minacciosa:”Chi si permette di cacciare qui da noi?”. Kanyula prese il suo likembe e si mise a suonarlo dolcemente con arte…Progressivamente.il rumore intorno a loro si calmò e la voce rientrò nel silenzio. Al mattino, i due fratelli raccontarono quello che era successo,ma nessuno accettò di credere loro:”Voi avete sognato o volete farci paura. Tacete!”. La seconda sera,nessuno si addormentò. Ed ecco che il rumore misterioso ricominciò,come se fosse stata la marcia di un grande esercito. E la voce si fece sentire:”Chi si permette di cacciare qui da noi?”. I giovani cacciatori,anche se erano forti e robusti, restano a bocca aperta e pieni di paura  sulle loro stuoie. Kanyula li rassicurò. Prese il suo likembe e subito le voci si zittirono e il fracasso cessò. Tutti poterono dormire in pace e nessuno fu disturbato da brutti sogni. Tornando al villaggio,i giovani raccontarono il tutto al loro padre. Egli si mise a riflettere,guardò i suoi figli uno dopo l’altro,si sedette e disse:”Non sono i muscoli del cacciatore,nemmeno la sua lingua che cattura la selvaggina e porta la carne alla gente del villaggio. E’ la fragilità tenace del filo per fare trappole. Quando io non ci sarò più,Kanyula diventeraà il capo del villaggio”.