Marco Galdi: Cava de’ Tirreni patrimonio Srl

La Cava de’ Tirreni Patrimonio  Srl si configura sin dalla sua nascita come un soggetto atto a dismettere il patrimonio dell’Ente senza nessuna cognizione strategica. In particolare risulta agghiacciante l’affermazione riportata nel programma di Gravagnuolo che pone come obiettivo principale “la vendita di immobili particolarmente appetibili per investitori pubblici e privati”.  In essa è racchiusa una visione miope che mira esclusivamente ad operare una clamorosa ed avventata svendita. Noi consideriamo la Società Cava de’ Tirreni Patrimonio Srl come uno strumento da utilizzare soprattutto per valorizzare il patrimonio comunale. È necessario censirlo di nuovo e valutarlo non solo in un’ottica di mercato ma anche in funzione dei bisogni della collettività e determinare gli immobili strategici e quelli non strategici. Dopo la valorizzazione del patrimonio comunale, poi, noi riteniamo si debba utilizzare come fondo di garanzia suppletivo nelle operazioni di project financing, al fine di incentivare il supporto delle aziende di credito alle iniziative di questo tipo, che verranno intraprese e promosse dall’Ente Comunale per attrarre capitali privati nella realizzazione di importanti opere pubbliche sul territorio cittadino (parcheggi sotterranei a Piazza S. Francesco e Piazza Amabile (ex Piazza Lentini),  il nuovo stadio in località Sgobbo, la realizzazione di alberghi attrezzati per i diversamente abili nell’ex Monastero delle Clarisse, a Villa Rende, nell’ex ONPI, ecc.). Per quanto riguarda la gestione del patrimonio non soggetto a cartolarizzazione, composto per la maggior parte da impianti sportivi, scuole, uffici e biblioteche, è fondamentale che la fantomatica “unità organizzativa interna”, prevista dal programma di Gravagnuolo, non diventi un ennesimo clone di strutture che gestiscono la cosa pubblica in funzione di interessi di parte, come da abitudine consolidata del Centro-Sinistra.