Salerno: Anticrimine, arresto georgiano per stalking

L’Attività d’indagine dei Poliziotti della Divisione Anticrimine, diretta dal Dr. Raffaele Battista, conseguente ad una serie di denunce per minacce e maltrattamenti presentate, nel corso dell’ultimo anno, da una donna georgiana, residente a Salerno, nei confronti del marito, suo connazionale, hanno consentito al G.I.P. del Tribunale di Salerno di emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, su proposta del P.M., nei confronti di M.J., nato in Georgia, di anni 31.L’ordinanza è stata notificata a M. J. ieri, presso il C.I.E. di Bologna, dove l’extracomunitario si trovava, temporaneamente, per motivi legati alla sua posizione irregolare sul territorio italiano, e lo straniero è stato, pertanto, tratto in arresto, condotto presso la locale Casa Circondariale e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, per i reati di “stalking”, violazione di domicilio e maltrattamenti in famiglia, reati commessi con aggravanti. Si è posto fine, in tal modo, prima che potesse provocare ancora più gravi conseguenze, ad una vera e propria escalation di minacce e violenza che M. J. aveva iniziato a porre in essere già nel suo paese d’origine, nei primi anni di matrimonio, nei confronti della moglie, che intanto, anche per sottrarsi ai soprusi ed ai maltrattamenti del coniuge, si era trasferita, con regolare permesso di soggiorno, a Salerno dove aveva trovato lavoro presso una ludoteca. Dopo alcuni anni, M.J., non accettando la lontananza dai suoi congiunti, si è recato a Salerno con un permesso di soggiorno temporaneo per turismo e, alla scadenza del titolo di soggiorno, vi è rimasto da clandestino ed ha iniziato a tormentare la moglie, (picchiandola più volte), ed i due figli minori, uno dei quali dell’età di appena tre anni, rendendo loro la vita impossibile, minacciandoli anche di morte ed inducendoli in uno stato di ansia e paura continua, nonostante fosse intervenuta, frattanto, una sentenza di separazione legale tra i due coniugi.I Poliziotti della Divisione Anticrimine, ove è impiegato personale specializzato sul reato di “stalking”, hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato accertando che le condotte persecutorie di M.J. si erano concretizzate in minacce ed aggressioni nei confronti della moglie, prima e dopo la separazione, sottrazione ripetuta di danaro alla consorte per acquistare sostanza stupefacente, sottrazione dei figli minori accompagnata da minacce di morte nei loro confronti rivolte alla moglie telefonicamente, continue violazioni di domicilio con effrazione della porta di ingresso e delle finestre dell’abitazione della moglie. L’indole aggressiva e persecutoria del georgiano si era evidenziata anche nelle continue invasioni della privacy della sua ex congiunta, perseguitata anche presso il luogo di lavoro ove più volte M.J. si era recato per discreditarla agli occhi del suo datore di lavoro che aveva anche minacciato al fine di indurlo a licenziarla.