Tribunale ecclesiastico: la protesta di mons. Michele Alfano

 Aldo Bianchini

Ho letto con interesse e curiosità gli articoli del 05 e 06 Marzo 2010 pubblicati su “La Città” a firma del collega Luigi Colombo riguardanti le poco nobili traversie del tribunale ecclesiastico di Salerno. Mi sarei fermato all’ammirazione per il coraggio del collega se il giorno 07 marzo 2010 non avessi letto sulla stessa testata la replica di Mons. Michele Alfano presidente della struttura giudiziaria della curia. Mi è sorto un dubbio lecito che vado subito a formalizzare: come mai una reazione nei confronti di un giornalista che solo ora ha scritto sulla questione e mai un cenno di replica nei confronti miei che dal 16.01.2007 pongo alla conoscenza di tutti la gestione torbida del tribunale e del suo cancelliere Lorenzo Grimaldi? Una spiegazione la colgo nell’insieme della replica di Mons. Alfano che sembra più preoccupato dell’esaltazione della sua persona e di tributare un ossequio pubblico a Mons. Pierro piuttosto che del sostegno al tribunale. Infatti definire “inqualificabile nello stile giornalistico” la notizia sulla sua bocciatura all’esame di studio rotale che ha subito, per altro data da La Città in modo asettico e senza commenti, mi pare una reazione più mossa dall’emotività che da seri contenuti. Anzi un tale atteggiamento conferma indirettamente la “pesantezza” della nuova che per altri sarebbe stata insignificante ma che evidentemente non lo è per chi riveste l’incarico di presidente di un tribunale. Afferma anche che si è alla presenza di “un accanimento mediatico” sul tribunale. Francamente anche questo mi pare “un autogol”. Infatti come già da me evidenziato in passato il gridare all’accanimento mediatico quando la stampa si interessa di notizie e fatti e non di opinioni inventate, lascia trasparire il maggior interesse di alcuni esponenti della chiesa a che non si parli, nel caso in specie della presunta “gestione allegra” del tribunale come i fatti lascerebbero intravedersi, piuttosto che del desiderio di far luce sulla verità che a volte passa pure attraverso ammissioni di colpe ed errori umani e alla riparazione inequivocabile di essi. Ma voglio offrire la possibilità a Mons. Michele Alfano di mettere in atto una vera replica e smentita di quanto si è scritto e affermato in questi anni sul tribunale che insieme al vescovo Pierro presiede. Lo faccio ponendo alcune domande a cui lo invito pubblicamente a rispondere con fatti e documenti e non con affermazioni celebrative. 1) A me risulta che sul cancelliere del tribunale ecclesiastico Lorenzo Grimaldi si stia celebrando un processo penale per diffamazione ai sensi dell’art. 595 comma 2 del Codice Penale. E’ vero o non è vero? Ha fiducia nell’operato dei giudici o crede che si siano inventati i fatti sui quali hanno emesso un rinvio a giudizio e stanno celebrando il processo? 2) E ancora: è vero o non è vero che di tale diffamazione posta ai danni dell’avvocato Francesco Casale dal Grimaldi esistono oltre che prove testuali che affermano che il legale “era sotto osservazione” “che non era in grado di fare l’avvocato”, prove documentali che dimostrerebbero come il cancelliere si spingeva oltre “le indicazioni”  cancellando dall’albo il Casale? E da chi sarebbe stato sotto osservazione: da Lei, dal vescovo o addirittura dal Grimaldi?  3) E’ vero o meno che l’avvocato Casale da tempo le aveva chiesto di ridurre a “miti consigli” il Grimaldi perché mai avrebbe voluto fare quello cui è stato indotto anche dal suo perdurante silenzio e indifferenza, mi riferisco alla denuncia penale? 4) E’ vero o non che nel tribunale patrocinano avvocati non iscritti all’albo e che utilizzerebbero un incarico spesso conferito “ad actum” e che tra questi c’è il legale che difende il Grimaldi in sede penale? 5) E’ vero o meno che vi sarebbero, o vi sarebbero state,  gravi anomalie procedurali oltre quella di “consigli” finalizzati ad “un trattamento preferenziale” delle cause qualora ci si sarebbe rivolti ad amici del cancelliere, come la mancanza di un formale protocollo (come giuridicamente è da intendersi) di iscrizione a ruolo delle controversie di nullità? 6) E’ vero o no che non si è mai adoperato per porre termine a questa “gestione sui generis” del Grimaldi e non si è mai impegnato a smentirla ufficialmente? E come Lei neanche mai si è mosso il vescovo?  Finisco qua perché l’elenco potrebbe continuare per molto e rischierei di essere tacciato di accanimento mediatico, ma la rimando ai miei numerosi articoli del passato dei quali sarei contento di ricevere anche se in ritardo ingiustificabile (ahimè di cui si comprende il perché) la smentita fattuale e documentata. Voglio però fare una doverosa precisazione, al fine di difendere la categoria cui appartengo troppo spesso indicata come mancante di rispetto, sull’argomento del suo predecessore Mons. Vincenzo Schiavini deceduto nel 2008. Per la vastità dell’azione di un sacerdote, non ritengo che possa nuocere alla certezza che Mons. Schiavini abbia “speso la sua vita sacerdotale con abnegazione e competenza e merita solo riconoscenza” dare notizia di ciò che non noi ma il Vaticano ha sancito e che cioè, pur riconoscendo il suo servizio alla chiesa e al tribunale, alla luce di nuove norme ed esigenze a causa della mancanza di titoli specifici si sarebbe dovuto provvedere alla nomina di un altro presidente del tribunale. Io non trovo grave ed offensiva tale disposizione, trovo invece grave ed offensivo proprio per il rispetto al lavoro di Mons. Schiavini al quale andavano riconosciuti al tempo giusto la sua fatica e i meriti che non si sia data subito attuazione alle indicazioni d’oltretevere. Sono certo che proprio per il suo senso del dovere avrebbe di buon grado accettato la legge. Mai mancheremmo di rispetto ai vivi come ai defunti. Aspetto.

2 pensieri su “Tribunale ecclesiastico: la protesta di mons. Michele Alfano

  1. guarda che il cancelliere di salerno è molto amico del potente cancelliere del tribunale ecclesiastcio di napoli, il quale lo fa assistere da un suo amico avvocato…….e “fa le stesse cose del Grimaldi, tieni presente che napoli è più di salerno….a te l’approfondimento

  2. Nella mia vita di fedele ho raramente constatato tante virtù come in Mons.Michele Alfano,persona di grandissimo spessore morale e culturale,sempre vicino ed attento ai bisogni dellà comunità.Mons.Michele Alfano é un’esempio per tutti noi appartenenti alla sua comunità pastorale,é il nostro parroco e la nostra guida spirituale,persona di grandissima e innegabile professionalità.

I commenti sono chiusi.