Evviva il virtuale!

Salvatore Ganci

Seul, 5 marzo. (Adnkronos) – Due genitori sudcoreani hanno lasciato morire di fame la loro unica figlia, di soli tre mesi, mentre giocavano su internet ad allevare una figlia virtuale. Secondo quanto rende noto la polizia locale, il padre e la madre della piccola, 41 e 25 anni, sono stati arrestati nella città di Suweon, a sud della capitale Seul, dopo una latitanza durata cinque mesi, iniziata subito dopo la morte della bambina. L’autopsia ha dimostrato che la morte della neonata è stata provocata da un lungo periodo di denutrizione. La polizia ha reso noto che la coppia alimentava la bambina una sola volta al giorno, mentre trascorreva oltre 12 ore in un internet cafè. I due erano ossessionati dal videogioco “Prius Online”, che permette di allevare una bambina virtuale chiamata Anima. Secondo l’ufficiale di polizia Chung Jin-Won, la coppia avrebbe “perso la voglia di vivere una vita normale” dopo che entrambi avevano perso il lavoro. Non si tratterebbe del primo caso di morti collegate alla dipendenza da videogiochi in Corea del Sud. Le notizie che vengono lontane nello spazio e nel tempo vanno ovviamente prese con le molle anche perché ad un “dato di fatto” così “incredibile” non siamo ancora abituati neppure nell’Italia dei “blog”, dei “social networks”, delle “chat” a tutte l’ore e dei “forums” moderati da “nullafacenti”. Ma … non si sa mai … l’imbecillità ha le caratteristiche di un virus contagioso: la “nullafacenza” e l’ozio possono dare effetti imprevedibili. Anche nell’Italia della disoccupazione organizzata e della crisi, non mancano le ricariche ai telefonini, gli internet café, l’obbligo della discoteca e della palestra e tanta gente che fuma. Una sola riflessione rimane senza risposta e mi fa un po’ dubitare della piena fedeltà di questa notizia: due genitori, entrambi disoccupati, come e dove trovavano i soldi per la postazione all’internet café?

 

 

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