Come topi nel muro

Giovanna Rezzoagli

“The rats in the wall” è un racconto datato 1923, ad opera dello scrittore statunitense Howard Philliph Lovecraft, attualmente considerato maestro indiscusso, assieme ad Edgar Allan Poe, della narrativa horror-fantasy americana. Nato nel 1890 a Providence, nello Stato del Rhode Island, visse una vita breve e travagliata, morendo nel 1937, a soli quarantasette anni, divorato da un tumore all’intestino. Lovecraft ebbe il tempo di creare un vero e proprio mondo primigenio, antecedente la comparsa dell’uomo sulla Terra, dominato da mostruose divinità. Per fornire ai suoi miti una base “storica” , Lovecraft riferì nei suoi scritti, talvolta citandone qualche brano, di un libro maledetto, il Necronomicon, scritto dall’arabo pazzo Abdul Alhazred. Per questo libro, Lovecraft creò addirittura una finta storia così convincente che molti bibliotecari e librai si videro richiedere delle copie. E, per completare questa creazione straordinaria, Lovecraft introdusse nelle sue opere altra “documentazione” riferita a documenti frammentari e intraducibili a proposito della Grande razza, tramandati segretamente da pochi eletti. Tra i racconti di Lovecraft meno noti vi è il sopracitato “I ratti nel muro”, ambientato nella vecchia Inghilterra, il cui protagonista è l’ultimo discendente dell’antica famiglia De La Poer. Solo e ormai anziano, questo gentiluomo nato e cresciuto negli Stati Uniti decide di ricomprare e restaurare l’antica dimora della sua famiglia in Inghilterra, ignorando gli oscuri segreti legati alla sua stirpe e alla vecchia proprietà, pronti a riaffiorare dal lontano passato come i topi che improvvisamente riprendono a correre all’interno dei muri della dimora appena restaurata…topi che solo un De La Poer può udire e vedere. In estrema sintesi, questa è la trama di un racconto horror unico nel suo genere, poiché sapientemente unisce una trama avvincente ad una fine disamina sugli istinti peggiori che albergano nel fondo dell’animo umano. Istinti sepolti, a volte ignorati, ma comunque presenti, pronti a risvegliarsi nell’attimo di debolezza della coscienza, o nell’istante dell’oblio della morale. In quest’ottica, ciascuno di noi può improvvisamente udire dei topi correre nei muri della propria casa, può scoprire aspetti del proprio carattere che non avrebbe mai voluto conoscere.