Regionali: de Cristofaro, Sel " Migliorare la vita sul Pianeta"

Di ambiente, in sintonia con l’uomo, parla Lucia de Cristofaro, ecologista doc, non a caso candidata alle prossime regionali per Sinistra, Ecologia, Libertà. Nella convinzione che il benessere umano, passi necessariamente per il suo habitat naturale, la de Cristofaro traccia un profilo delle dinamiche, che dovrebbero migliorare qualitativamente la vita sul Pianeta. “Non c’è bisogno di cifre- commenta- che stigmatizzino i disagi ambientali, perché lo scempio è sotto gli occhi di tutti. Troppo spesso rimaniamo indifferenti ai gridi di allarme degli studiosi, pensando che tanto la terra è grande e per millenni ha accolto l’uomo e resa possibile la sua vita. Proviamo a pensare ad essa come ad una Navicella Spaziale e proviamo ad immaginare che questa possa forare le sue pareti ( buco nell’ozono), avere un’aria interna irrespirabile (surriscaldamento terrestre), scarsità di cibo ed acqua (inquinamento dei corsi d’acqua interni e del mare). Cosa faranno mai i viaggiatori di questa navicella, quando avranno distrutto tutto ciò che essa poteva offrire? Non c’è un’altra terra a disposizione. Allora impariamo a pensare che qualsiasi piccolo inquinamento può nuocere all’intera umanità, perché non dimentichiamo che globalizzazione vuol dire che se una farfalla batte le ali in Giappone, in Amazzonia può scatenarsi un uragano. Tutelare l’ambiente e’ un dovere di tutti gli esseri umani.”

 

 

 

Un pensiero su “Regionali: de Cristofaro, Sel " Migliorare la vita sul Pianeta"

  1. Gentile Autrice, la Teoria dell’Effetto Butterfly è nota da tempo, ma la maggior parte delle persone la ritiene troppo catastrofista. A mio personale avviso, siamo troppo individualisti per accettare una politica rispettosa dell’ambiente, perchè convinti che il nostro mondo si riduca alla nostra casa, il fuori non ci riguarda più di tanto. Salvo poi “protestare” quando si vedono i danni. Anche se oggi non si parla quasi più di influenza Ah1n1, almeno da noi, nel mondo continua a mietere vittime. Ma non è questo il punto, il punto è che il virus si è originato a causa di un intensivo sfruttamento dell’ambiente (allevare centinaia di maiali in luoghi senza un filo di sole e scarso ricambio di aria cos’altro sarebbe?), l’evidenza che si sia rivelato, per ora, meno aggressivo non elimina il problema nè tantomeno è garanzia per il futuro. Prima o poi un ecosistema, che tende per sua natura all’omeostasi, attiva le strategie per limitare la proliferazione di una specie che risulta dannosa per la sopravvivenza dell’insieme. Se ciò non accade, l’ecosistema collassa.Il tempo darà le risposte, mettere la testa sotto la sabbia non serve a nessuno. Perdoni le divagazioni, ma sono abituata a non chiudere gli occhi davanti alla realtà, così come non mi sono mai fatta problemi ad usare una scopa al posto dell’aspirapolvere anche quando lavoravo dodici ore di fila in turno notturno. Cordialmente.
    Giovanna Rezzoagli

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