Vita di Missione: la canzone di ogni uccello corrisponde alle sue piume

 Padre Oliviero Ferro

E’ quello che dice un proverbio africano della tribù bamilèkè del Camerun. Noi siamo abituati,a volte, a pensare che più uno è bello,canta bene e ci dimentichiamo che ognuno può cantare delle belle canzoni,al di là della sua bellezza o importanza. Quando si ha la fortuna di lasciare  il proprio paese e andare incontro ad altre culture,differenti dalla nostra, si scoprono tante canzoni nuove. La prima, che mi è sempre piaciuta, è quella del sangue. Ho sempre chiesto ai bambini africani come a quelli dell’Europa di che colore è il sangue(già qualcuno cantava negli anni ’70:di che colore è la pelle di Dio). Tutti rispondono che è rosso,anche se si è bianchi,neri,rossi,gialli. A questa canzone,abbiamo aggiunto altre note, con differenti melodie, suonate col tamburo,con i flauti,con i balafon,il tamtam e altri strumenti. Ma sempre suonati da persone che avevano due mani,due occhi,un naso,due braccia,due gambe e un cuore,uguale a quello di ogni uomo. Nell’incontro con i fratelli dell’ Africa, ci sono tanti ricordi. Tra questi vorrei farne uscire qualcuno. Lavorando con i giovani,in Congo, si cercava di farli incontrare e rispettare tra di loro. Quando c’erano gli incontri, dicevo loro:”Le ragazze preparano da mangiare,ma voi ragazzi lavate le pentole”. All’inizio si sono rifiutati,ma con la minaccia di non mangiare,hanno capito e hanno fatto questo servizio. Con gli Scout si è continuato sulla medesima linea. Noi abbiamo anche degli strumenti del metodo che ci aiutano,soprattutto il servizio. Con questa idea,non esistono più differenze,ma esiste la persona a cui io dono il mio servizio,molto semplicemente. Chiunque ho davanti:bambino.ragazzo-giovane o adulto-anziano,lui ha diritto al mio servizio. Certo c’è chi non capisce,chi può criticare,chi mi può dire “perché lo fai,non è della tua tribù,del tuo paese”. Niente mi deve fermare. Ci siamo messi su questa strada che non è facile,ma è bella da percorrere perché si cammina insieme. Molte altre cose ci sarebbero da dire,però mi fermo qui e ricordo con nostalgia quei 13 anni e mezzo vissuti insieme a loro,le tante avventure vissute e i tanti doni d’amore ricevuti.