Montecorvino Rovella: festeggiamenti per il Credito Cooperativo

Continuano i festeggiamenti per il centenario dalla fondazione della Banca di Credito Cooperativo. Fu un sacerdote, Giuseppe Provenza (1861-1941), parroco nella frazione San Martino, a dare vita alla banca, che in origine si chiamava Cassa rurale di San Martino. Esponente di un clero militante, ispirato dai principi della Rerum Novarum di Leone XIII, don Giuseppe Provenza importò nel salernitano il modello di banca cooperativa che aveva preso piede nelle regioni del nord Italia in cui il cattolicesimo aveva forti radici, soprattutto il Veneto e la Lombardia. Il primo nucleo fu la Cassa operaia e cattolica di San Martino (1904), poi riconvertita in Cassa rurale nel 1910. Anche nelle campagne salernitane, all’inizio del ‘900, il clero organizza e guida la nascita di nuovi strumenti economici, di marca solidaristica e  religiosa, messi al servizio dei lavoratori più deboli che non erano assistiti dalle banche di allora. Dopo la creazione di un proprio logo distintivo e la produzione di un calendario con le bellezze storiche e artistiche della cittadina Picentina, l’istituto bancario presieduto dall’ avvocato Enrico D’Antonio e diretta dal dottor Italo Moscariello, si appresta con i suoi ben 1400 soci a festeggiare il centenario con la scoperta dell’Altare Maggiore della Collegiata dei SS. Apostoli Pietro e Paolo, appositamente restaurato dopo il sisma del 1980. L’Altare Maggiore, di stile tardo Barocco risalente al diciottesimo secolo (1717/1727) tipico esempio di Maestranze Napoletane è composto da pregiati marmi e pietre commesse policrome ed è stato interamente restaurato per volere dell’intera BCC, sotto l’alta sorveglianza della Bsae, dottoressa Maria Giovanna Sessa, e sarà presentato alla città il prossimo 7 marzo con la Concelebrazione Eucaristica dell’Arcivescovo Metropolita, Monsignor Gerardo Pierro. Durante la cerimonia è previsto un importante intervento canoro del soprano Alma Manera. La direzione artistica del centenario è stata affidata al professor Carmine Tavarone.