Fisciano: Nano Mates alla "big sight" di Tokyo

Michela Maffei

 

I migliori cervelli scientifici dell’università di Salerno alla fiera “big sight” di Tokyo dal 17 al 19 febbraio.Il centro interdipartimentale Nano_Mates di Fisciano è presente in questi giorni al congresso nanotech 2010 nel paese del sol levante, sotto la guida del direttore Paolo Ciambelli che accrescerà la visibilità dell’istituto.Le nanoteconologie trovano applicazione in tutti i settori produttivi:elettronica, aerospazio, cura della salute, e possono contribuire in maniera decisiva alla promozione di uno sviluppo sostenibile. Gli incontri sono previsti nel padiglione Italia allestito dall’istituto per il commercio estero (Ice), mentre è attesa una presentazione del centro durante il seminario Nanotechnology made in Italy ed una visita all’institute for Nano quantum information electronics dell’università di Tokyo nel Komaba research campus. Si prevede che le dimensioni del mercato relativo all’industria nanotecnologica giapponese possano raggiungere 5.650 miliardi di yen (circa 47 miliardi di euro) nel 2010 ed oltre 23.000 miliardi di yen (circa 190 miliardi di euro) nel 2015. Ce ne parla Canio Noce, professore e vicedirettore del dipartimento di fisica “E. R. Caianiello” dell’ateneo salernitano.– Cos’è il centro interdipartimentale Nano_Mates? Il centro è operativo da un anno, nel senso di fondi e di supporto amministrativo-logistico. È interdipartimentale perché confluiscono in un’unica struttura le diverse abilità e conoscenze di ben otto dipartimenti: oltre 70 docenti e 100 collaboratori di ricerca, dottorandi e borsisti dei dipartimenti di fisica e ingegneria civile, scienze farmaceutiche, ingegneria dell’informazione e ingegneria elettrica, ingegneria meccanica, chimica, ingegneria chimica e alimentare, chimica, matematica e informatica. Rappresenta un’iniziativa accademica originale unica nell’Italia meridionale, la cui missione è di costituire l’infrastruttura per le esigenze della ricerca e della didattica nel campo altamente competitivo della nanoscienza e della nanotecnologia. Qual è l’importanza della partecipazione al congresso di Tokyo? Si tratta di un importante opportunità per presentare le nostre competenze, sperando di avere delle ricadute positive. L’obiettivo è impostare una collaborazione e accogliere richieste di commesse e partnership, considerando la preponderanza del mercato giapponese nel settore delle nano-tecnologie. Cosa sono le nano-tecnologie? Sono tecnologie avanzate e particolari applicate in settori come la farmaceutica, l’ingegneria, l’informatica. Con nanotecnologie si intende la capacità di osservare, misurare e lavorare la materia su scala atomica e molecolare. Mentre tutti i giorni misuriamo la realtà, usando la scala del metro, noi studiosi operiamo tre scale sotto, nell’ordine di un miliardesimo di metro. Ad esempio il gruppo della dottoressa Annamaria Cucolo lavora con il microscopio elettronico a forza atomica, il gruppo del dottore Gaetano Guerra lavora sui polimeri. Durante la tre giorni di Tokyo si parlerà di progetti in corso e si lanceranno le basi per il futuro. Il centro partecipa a progetti nazionali? Il centro Nano_Mates centro è parte integrante di progetti di ricerca nazionali ed internazionali. Fa parte di un consorzio tra strutture industriali ed accademiche a cui afferiscono tra gli altri il politecnico di Torino, l’università di Stoccolma, l’istituto Weizmann (Israele), il centro di ricerca FIAT, l’Infineum Ltd (UK), il BHR Group Ltd (UK), la Multisol (Francia), la Petronas Lubrificants (Italia), il centro di tecnologie elettrochimiche Cidetec (Spagna). Il consorzio ha lo scopo di sviluppare tecniche innovative basate sulle nanotecnologie per lubrificanti. La Comunità europea ha recentemente finanziato il progetto denominato “AddNano” presentato dal consorzio prima citato nell’ambito dei cosidetti “Large-scale integrating project”. Finanziamento globale circa 12.200.000 €.