Sempre più in basso
Ognuno possiede la propria etica e la propria morale, d’accordo. Esistono tuttavia temi di fronte ai quali ciascuno di noi è particolarmente sensibile. Che la televisione nel nostro Paese viri decisamente verso lo squallore non credo sia soltanto una mia personale opinione, pur essendo il concetto ovviamente del tutto personalistico. Il mio impegno personale in sostegno dei diritti degli animali mi ha reso edotta sull’ultimo exploit andato in onda in TV: Beppe Bigazzi, il co-conduttore della “Prova del cuoco”, in onda su Raiuno all’ora di pranzo si è prodigato in consigli utili per chi volesse cucinare la carne di gatto. Un’offesa alla sensibilità di molte persone, io credo anche un danno psicologico verso un bimbo che magari si trovasse di fronte al televisore in quel momento, magari col felino di casa in braccio. L’ENPA ha provveduto a dare mandato ad un avvocato romano di agire contro l’illustre Bigazzi e contro i responsabili della trasmissione per istigazione al maltrattamento di animali. Per i vegetariani Italiani, tra cui si annoverano illustri personaggi come Umberto Veronesi, Margherita Hack, Adriano Celentano, sarebbe una piccola ma significativa vittoria. Il vegetarianesimo è anche una filosofia di vita, in cui tanti, compresa la sottoscritta, si riconoscono appieno. Scegliere di non nutrirsi di animali è un atto di rispetto verso la natura, verso se stessi, compiuto in libertà. Personalmente ho fatto questa scelta per motivi etici, convinta che la non violenza nasca da se stessi e dai propri comportamenti. Gandhi era solito affermare che il grado di civiltà raggiunto da un popolo si evince anche dal modo in cui tratta gli animali, in virtù della piena condivisione di questo pensiero, credo che in Italia si stia davvero grattando il fondo del barile della decenza.