A Carnevale ogni scherzo vale (o quasi): il chiosco rapito

   Giulio Caso

 In via Garibaldi, dove ora ci sono i portici di “Piazza del Corso”,  a Nocera Inferiore, Roberto  aveva un chiosco nel quale svolgeva la sua attività di aggiustatore di penne stilografiche.  Il chiosco era frequentato da studenti, impiegati e soprattutto dai dipendenti della vicina pretura. Il giorno di carnevale del 46  non trovò più il chiosco.  Durante la notte era stato rimosso dai soliti amici: Catello  ( lavorava in un garage), Aniello (officina lavorazione ferro), Vittorio  (gestiva un bar ), Nicola (gestiva un garage). Inutile dire come per caso, fra le tante persone che si fermarono a commiserare Roberto per la scomparsa del chiosco, c’erano i quattro “amici”. Non dovettero saper recitare bene la parte degli afflitti (in effetti ridevano sotto i baffi) perché, in giornata stessa, si “sbrognarono” l’un l’altro arrivando a suonarsele e accusandosi reciprocamente di aver parlato per primo. Intanto Roberto doveva “campare” e il giorno successivo gli amici dovettero rimettere il chiosco al suo posto.