Figli di una montagna minore

 Con l’ultima finanziaria il governo ha deciso di “abolire” le Comunità Montane. La cancellazione di questi enti di fatto avviene tagliando i trasferimenti. Spetterà alle Regioni organizzarsi. Condivido questo metodo è un modo corretto di fare federalismo. Nella stessa norma è previsto che il 30% di questi tagli saranno distribuiti ai comuni montani. Contemporaneamente in commissione bilancio si sta discutendo la nuova legge sulla montagna con una nuova classificazione. Questa classificazione è molto semplice: solo i comuni con un territorio che per almeno il 75% hanno un’altitudine superiore al 600 m. s.l.m. saranno classificati montanti e solo tra costoro sarà distribuito il 30%. Ho avuto modo di viaggiare e vivere nelle montagne italiane così belle e così diverse. Però con un carattere “paseologico” simile. Tanto che mi sono convinto che le comunità, come gli areali botanici, si rassomiglino non per longitudine ma per altitudine. All’aumentare dell’altezza media e dell’isolamento infrastrutturale si riscontra una somiglianza caratteriale, comportamentale e di valori impressionante. Il carattere delle comunità alpine e molto simile al carattere delle comunità della Sila. E al di là delle differenze di paesaggio è molto difficile preferire un ambiente appenninico ad uno alpino. Con questa norma saranno pochi i comuni appenninici che riusciranno a rientrare nella nuova classificazione di comune montano, nonostante siano molto più svantaggiati e soggetti alle difficoltà dovute alle pendenze e all’orografia rispetto a tantissimi comuni alpini i quali, pur essendo collocati in fondovalle o in altipiani, avendo cime altissime, e disabitate, sicuramente accederanno alla distribuzione del 30% in misura maggiore. Noto che una scelta di questo tipo è in contraddizione con il principio stesso di federalismo perché mentre si lascia decidere alle regioni il destino delle Comunità Montane contemporaneamente si favoriscono finanziariamente situazioni territoriali rispetto ad altre  (nell’ltalia centro-meridionale la nuova classificazione incide negativamente oltre il 60/70% rispetto al Nord Italia dove l’incidenza non supera mai il 50%). Il legislatore proponente avrebbe potuto utilizzare lo stesso metodo distribuendo tali risorse alle Regioni in maniera percentuale rispetto ai precedenti trasferimenti. Considerato che tale norma è stata proposta dal Ministro Calderoni mi viene da pensare che non sia casuale. In questa situazione chiedo, anche in vista delle prossime elezioni amministrative, qual è la posizione dei partiti? E dando per assodato che la Lega fa il suo gioco per quale motivo i rappresentanti delle regioni meridionali, specialmente quelli di maggioranza, invece di far sentire le giuste ragioni si comportano con il cappello in mano quasi che si debba essere riconoscenti di quello che ci danno e con il cappello in mano? Quali colpe debbono espiare i comuni dell’appennino?

Michele Zecca

 

Un pensiero su “Figli di una montagna minore

  1. Ho letto con attenzione l’articolo, vorrei proporre un’altra domanda a cui spero qualcuno possa rispondermi: “Quale colpa debbono espiare i dipendenti delle Comunità Montane della Campania, che dopo 30 anni di servizio e più di 50 anni di età si vedono recapitare lettere di messa in disponibilità ai sensi dell’art. 33 d.lgs.165\2001 ?(per chi non conosce questo articolo significa due anni di stipendio all’ottanta per cento e successivo licenziamento)
    Certo è che questi quasi ex dipendenti non potranno sperare di trovare nuova occupazione in territori scordati non solo dai politici ma anche da anche da Dio come scrive il segretario di una C. M. in una nota inviata ai Sindaci dei Comuni dove si chiede la disponibilità a farsi carico del personale….
    p.s. dimenticavo : “Nessun Sindaco ha risposto”………….

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