IdV: Luigi De Magistris a Salerno per Fausto Morrone

Aldo Bianchini

In un’atmosfera quasi surreale e la saletta Moka gremita di gente è arrivato a Salerno  l’ex pm Luigi De Magistris, per la prima volta da politico borghese. C’era venuto  almeno altre 65 volte, ma in veste giudiziaria, per essere ascoltato dalla ex collega Gabriella Nuzzi sulle tre vicende investigative che lo hanno lanciato prima sul palcoscenico della notorietà e poi direttamente sulla scena politica internazionale come europarlamentare nelle file dell’ Italia dei Valori. Vhy Not, Poseidone e Toghe Lucane le tre grandi inchieste che per lunghi mesi seminarono il panico nei più alti quartieri della politica e dell’imprenditoria nazionale, fino al dicembre del 2008 quando la Procura della Repubblica di Salerno irruppe in quella di Catanzaro per perquisizioni e sequestri suscitando anche l’indignazione del capo dello stato. La storia, come tutti sanno, finì con la sospensione dalla carica e dallo stipendio del capo della procura di Salerno e con il trasferimento di due pm salernitani. De Magistris, a quel punto, trovò comodo rifugio nel parlamento europeo benevolmente offertogli da Antonio Di Pietro. A Salerno è stato presentato dal segretario provinciale dell’IdV Luciano Cerielli che ha magnificato la sua lucidità investigativa definendolo “il magistrato contro il sistema Berlusconi”.  Fausto Morrone si è presentato nel suo nuovo partito e, rimanendo sempre fedele alla sua linea, ha precisato che l’IdV rappresenta il partito stimolo per la rigenerazione della politica nazionale. Un partito –ha detto Morrone- che tiene ben distinta la sua posizione da quella di De Luca in Campania pur se in campo nazionale sta cercando di ricucire con il PD diversi strappi. Viviamo in una città –ha continuato Morrone- in cui da venti anni non si muove più nulla al di là delle fontane e dei marciapiedi a causa del sistema autoritario e di potere messo in atto dal mio avversario politico. Chi cerca lavoro –ha detto- deve necessariamente passare per la segreteria comunale. Poi ha lanciato l’accusa più grossa. “De Luca è sotto processo benché le intercettazioni telefoniche siano state distrutte e viene tuttora protetto dal suo mentore nazionale, Pierluigi Bersani, che dovrebbe preoccuparsi di spiegare perché a Salerno mandò il suo fedele Gianni Benetti che con una società con capitale di pochi euro voleva gestire investimenti per oltre centocinquanta milioni di euro in lavori pubblici mai realizzati che, comunque, hanno prodotto la distruzione della più grossa realtà industriale cittadina.  (Ideal Standard, ndr!!). A Salerno ci sono stati tutti: casalesi, Maiale, Fabbrocino, ecc.”.  Sull’onda di scroscianti applausi Morrone ha, poi, ceduto la parola a Luigi De Magistris che parte subito all’attacco con una frase ad effetto: “Viviamo un’emergenza morale, criminale, giudiziaria e politica senza precedenti. Se De Luca fosse schierato nel centro-destra penso che avremmo fatto le barricate. Il sindaco racconta favole e menzogne. Ho visto le carte dei suoi processi e mi sono reso conto della complessità e gravità delle accuse”. Parlando poi della politica e del sud (ivi compreso anche Salerno !!) ha sparato l’affermazione più grave: “Il sud è un laboratorio politico criminale”. Secondo De Magistris la politica al sud riesce a controllare tutta la spesa pubblica e con essa, ovviamente, controlla tutti i settori della vita pubblica e dell’economia; consulenze, finanziamenti, progetti e mercato del lavoro. Da qui l’asservimento di intere fasce di popolazione che devono vivere ed operare in difficili condizioni ambientali condizionate dalla presenza massiccia della criminalità organizzata. Il dietro le quinte dell’incontro è stato, se possibile, ancora più elettrizzante. Fausto Morrone ha commentato seccamente le voci di un riavvicinamento delle posizioni tra il PD e l’IdV. Qualora dovesse verificarsi un fatto del genere, ha detto Morrone, prenderò ovviamente le mie decisioni; la mia autonomia e la mia coerenza sono valori che non consento a nessuno di intaccare. Le prossime ore saranno decisive per il posizionamento dei vari personaggi all’interno dell’IdV salernitano, non ultimo Dario Barbirotti che scelse qualche mese fa di lasciare i progressisti di De Luca per transitare nelle file di Di Pietro e che, alla luce dei recenti avvenimenti, rischia di rimanere a piedi. Anche l’ufficializzane della eventuale candidaura di Fausto Morrone, alla fine, non c’è stata e De Magistris è venuto a Salerno soltanto per publicizzare  suo libro “Giustizia e potere”, una sorta di racconto intervista confezionato in una decina di girni, ma di ottimo impatto ed interesse. 

Un pensiero su “IdV: Luigi De Magistris a Salerno per Fausto Morrone

I commenti sono chiusi.