Gravagnuolo lascia, ma si ricandida a sindaco

Rita Occidente Lupo

Visibilmente emozionato il sindaco Gravagnuolo, tanto da dover seguire la riga degli appunti vergati di proprio pugno: una commozione generale anche tra i curiosi, accorsi per partecipare quasi ad un addio manzoniano. Dal sapore di un arrivederci: una situazione diventata sofferente recentemente, a tal punto da far comprendere che le sue dimissioni, non sarebbero capitate come un fulmine a ciel sereno. “Quando la situazione è diventata incresciosa, ho optato per tale decisione”. Un pomeriggio che Gravagnuolo non avrebbe mai immaginato di dover annoverare tra i giorni della sua esperienza politica: ma che in ogni caso va messo in conto per chi si avvicina all’ars civica, sapendo di  non dover mai dar nulla per scontato. Specialmente le alleanze e le intese, spesso strumentali alla causa opportunistica. “Ringrazio la mia famiglia, encomiabile nello starmi accanto in tanti frangenti. La mia passione, un giro di boa. Ma non per questo cessata. A tal punto da ripresentare la mia candidatura alle amministrative.  Dal 29 marzo la Città avrà un nuovo sindaco, legittimato a tutti gli effetti, che potrà andare a testa alta nelle sue decisioni, per il benessere di una città che merita tanto. Auguro ai miei concittadini di puntare ai giovani e di saperli discernere, al di là del colore politico: a loro le sorti future. Cava, una città che merita tanto sotto ogni profilo, per cui guardatevi dai seminatori di zizzania, i più meschini, che provocano per non dialogare, sperando d’infangare i più deboli, i più estremisti contro i quali va combattuto lo scadimento del dialogo. Nella misura in cui saremo capaci d’inserirci nella contemporaneità, che muta a tambur battente, potremo accettare e reggere ogni sfida. Tutelare la natura, che spesso può esser vendicativa se bistrattata. Vi ho voluto e continuerò sempre a volermi un mondo di bene. Mi ricandido perchè mi affido a voi cittadini, per un giudizio sul mio  operato: che se positivo, mi renderà a tutti gli effetti ancora una volta il vostro sindaco!” Tra gli applausi, quelli della squadra che già in questo sindacato, ha affiancato il sindaco, pronta a riscendere in campo: da Giampio De Rosa a Rosanna Lamberti, passando per Germano Baldi e Vincenzo Servalli. Ma c’è anche chi, come Enzo Bove, già presidente della Metellia Servizi, si dichiara pronto in lista con Gravagnuolo, per continuare un impegno per Cava de’ Tirreni. Qualche pezzo per strada comunque il sindaco lo perde: pare l’assessore Marco Senatore, che seguirebbe il fratello Alfonso nel Pdl. Ma su questo, ci sarebbe tanto da scrivere, a proposito d’identità e di coerenza politica!

Un pensiero su “Gravagnuolo lascia, ma si ricandida a sindaco

  1. Credo che a Cava tutti i nostri rappresentanti politici che abbiamo eletto SONO COLPEVOLI della caciara in comune.” Sono colpevoli sia quelli che promuovono la gazzarra, sia quelli che la subiscono, sia chi non la gestisce.La cosa peggiore è cercare di colpevolizzare il solo Messina,o il solo Gravagnuolo,posso capire che le condizioni in cui si sono trovati ad agire sono diverse,ma dare il proprio giudizio in modo imparziale è necessario. Se il giudizio è negativo va cambiata la rotta. A partire da noi, da ora, da qui.
    Fin quando saremo in piena zuffa e confusione, perché, statene certi, comunque vada ci saranno solo vincitori e nessun perdente, saranno scontenti tutti e di nuovo gli uni contro gli altri.
    Risultato? I cittadini, che già per la maggior parte avevano capito poco prima, capiranno ancor meno poi, vale a dire dopo aver pagato di tasca propria per non decidere niente e aver votato i loro rappresentanti perché si assumessero il compito di farlo si ritroveranno nella merda.
    I due ultimi sindaci di Cava avevano il dovere di portare a termine il mandato che i cittadini gli avevano assegnato.Il primo viene mandato a casa dai suoi scelti il secondo va a casa perchè costretto a dimettersi dai suoi scelti ,tutto ciò mentre la città va in degrado.
    Ora visto che anche Gravagnuolo e costretto ad abbandonare la nave per contrasti sempre più vuoti di contenuto, le contrapposizioni sempre più sterili ecc. ritengo che bisogna chiamare a raccolta tutte le energie e le persone disponibili per mettere a punto non solo un programma, ovviamente indispensabile, ma soprattutto un’idea della città che vogliamo, secondo una visione del futuro che abbiamo in mente. Portarla a conoscenza degli elettori, dando loro tutti gli elementi per scegliere e per decidere,facendo capire bene chi siamo, cosa vogliamo e cosa rifiutiamo,solo così credo ci sia oggi la possibilità di superare le formazioni conservatrici e i partiti d’opinione, puntando a costruire identità forti e coerenti, e al contempo flessibili e aderenti alla società in ogni sua piega, che sappiano corrispondere alle necessità di cava.BUONA FORTUNA A NOI CAVESI DA MARIO PANNULLO.

I commenti sono chiusi.