Le frane della Valle del Sarno

Il nostro territorio è soggetto, come tutti, a processi alterativi. Bisogna distinguere quelli causati da cause naturali da quelli dipendenti da cause antropiche (ad opera dell’uomo e delle sue attività), specie quando non si effettua una corretta valutazione della compatibilità geologica di alcune opere. Le cause delle frane, in linea generale, sono conosciute, anzi sono fra i fenomeni alterativi più frequenti (crolli, ma, in particolare, colate rapide di fango). Esse avvengono, da migliaia di anni, e sono una conseguenza dell’instabilità dei materiali piroclastici (ceneri, lapilli, pomici, provenienti, episodicamente, dai vulcani vicini: Vesuvio, Campi Flegrei, depositati sui versanti dei nostri monti. Quindi i fenomeni franosi sono ricorrenti, specie quando la pendenza dei versanti è elevata. L’accelerazione nel tempo può dipendere da periodi di intensa piovosità, da interventi affrettati (strade senza drenaggio opportuno, disboscamento e ricambio degli alberi con messa in dimora di alberi non autoctoni, cioè non adattati al sottostante substrato calcareo). Ritengo sia importante, quindi, ritornare ad una cultura della montagna che veda riconosciuto il lavoro dei pochi contadini che ancora dedicano, con competenza, la loro vita al mantenimento delle condizioni di stabilità dei monti, in equilibrio con le necessità attuali dell’uomo.

Giulio Caso