Il Papa alla sinagoga

di Rita Occidente Lupo

Il Papa tra gli Ebrei. il suo incontro con il rabbino, nel tempio del culto che per secoli ha creato una profonda scissione con la comunità semita. Dalla quale occorre rientrare, con quei segnali che aborriscono antigiudaismo ed ogni forma ghettizzante per  i proseliti del messaggio salvifico. Applausi scroscianti, cariche politiche a salutare Bendetto XIII, che dopo 24 anni, ha ristretto la mano ai fratelli separatai. A coloro che per secoli la Chiesa ha anche tenuto a bada, escludendoli dalle intercessioni del Venerdì Santo. Riabilitati dalla cruenta deportazione nazista, che ha inchiodato alla storia la tragedia di un popolo. Ricordato dalla shoa. Oggi un modo per rinsaldare i vincoli religiosi in quel discorso ecumenico che anche il seguace di Wojtyla porta vanti. E che prende sempre più quota anche nelle intese che le due comunità, quella cristiano cattolica e quella ebraicia intendono scoprire, per giungere all’unità