Vita di missione: ci siamo anche noi

Padre Oliviero Ferro

“Ci siamo anche noi. Non dimenticarti” mi diceva una vecchietta che abitava in una succursale della parrocchia di Nefa in Camerun. Era appena rientrata dal campo, quel sabato, dove era andata a coltivare il campo di fagioli. Era curva per la fatica, tutta sudata, ma contenta. Era venuta per partecipare alla Messa. Si vedeva che aveva voglia di pregare e di ascoltare insieme la Parola di Dio. Forse non la capiva tutta bene. Non era andata per molto a tempo a scuola e quindi conosceva una pochino il francese. Ma il Signore Gesù riesce a farsi sempre capire. Intanto altre persone stavano arrivando, insieme a i bambini. Facevano parte della piccola comunità di Pont de Noun. Cominciano a suonare il balafon e il tamburo, a provare i canti. Al mattino, qualcuno era già venuto a pulire la chiesetta. Ora qualche bambina era andata a prendere i fiori che crescevano tra le piante di mais per metterli sull’altare (un tavolino che pendeva un po’ a sinistra. Non erano ancora riusciti a fare il pavimento in cemento, ma si stavano autotassando per farlo al più presto).Si comincia a cantare. Ognuno partecipa con la sua voglia di dire  grazie,merci, al Signore. Si ascolta la Parola di Dio. Insieme cerchiamo di capire che cosa ci vuole dire. E alla fine ci si saluta e ci si dà l’appuntamento tra quindici giorni. Certo, lo sappiamo che dobbiamo andare anche da altre parti., perché tutti devono poter ascoltare la Parola di Dio. Nel frattempo, durante la settimana, si troveranno a pregare insieme nella comunità di base e poi andare a portare un po’ di amore di Dio agli ammalati, alle persone sole. Si ritorna a casa contenti e pensierosi. Un domanda ritorna spontanea “e io cosa faccio per vivere la Parola di Dio, come fanno questi miei fratelli e sorelle?”

     

4 pensieri su “Vita di missione: ci siamo anche noi

  1. Gentilissimo Padre, grazie per questo spaccato di vita lontana dalla nostra. Nel nostro modo di vivere, a mio parere, viviamo soli in condomini affollati, in un mondo cui non importa nulla di noi. Per me non era così, essendo cresciuta in un piccolo paese contadino immerso nell’aspro Appennino Ligure. La domanda spontanea che Lei pone a noi lettori necessariamente ci obbliga tutti, credenti e non, a confrontarsi con noi stessi. Perchè vivere ignorando l’Altro è solo tempo perduto. Con viva cordialità
    Giovanna Rezzoagli

  2. Gentilissima signora Giovanna,la ringrazio di cuore per quello che ha scritto. Mi fa molto piacere. Mi può anche scrivere al mio indirizzo di posta elettronica pofpofalbatros@yahoo.fr
    Le auguro di continuare ad essere sensibile e col cuore aperto. con amicizia padre Oliviero

  3. Gentilissimo Padre, grazie per la sua risposta, confesso che mi ha profondamente commosso.E’ già molto raro incontrare l’amicizia “vis à vis”, ma in rete da una persona con cui si è condiviso un istante di riflessione è un dono grande, mi permetterò di conttattarla al più presto. Con viva gratitudine.
    Giovanna Rezzoagli

  4. Grazie gentile signora,aspetto il suo messaggio.le auguro ancora tanta felicità. p.oliviero

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