Eboli: Cariello “Inutili scuse del sindaco per esclusione E.Q.F.”

Parole squallide, fuori luogo e significative dell’acume politico di questo sindaco e questa gestione. Un sindaco che invoca a sua discolpa non un’azione diversa da quella di cui è stato accusato. In merito alla mancata partecipazione di Eboli al progetto E.Q.F. (Educational Quality Facilities), il primo cittadino, evidentemente messo alle strette dalla verità dei fatti, si limita con pochezza a propinare la solita solfa dei governi precedenti, di quello che hanno o non hanno fatto. Probabilmente il sindaco di Eboli dimentica che la vicenda dell’anagrafe scolastica si è presentata all’attenzione del Comune già due anni fa, allorquando Eboli non ha potuto partecipare ad un altro progetto e al programma Scuole Aperte per tale assenza. Sfido il sindaco di Eboli a smentire tali fatti che sono sotto gli occhi di tutti, persino degli uffici comunali. Ma evidentemente il primo cittadino ha poco contatto anche con la macchina comunale e poca dimestichezza con i provvedimenti. Tanto da non sapere che per mettere a punto un’anagrafe scolastica non sono necessari, come egli stesso erroneamente afferma, sei mesi ma solo 15 giorni per le città medio grandi. Ma quel che preoccupa ancor più, nella farneticante replica del sindaco uscente di Eboli, è la poca lungimiranza ed attenzione ad occasioni, come quella dei fondi europei, che fornito una boccata d’ossigeno essenziale non solo alla scuola, ma anche all’economia ebolitana.Il Comune avrebbe potuto presentare due progetti per Azione (A e B). Per ogni azione, tra progetto preliminare, esecutivo collaudo e via discorrendo, avremmo avuto già i primi 16 tecnici cui affidare l’incarico. Per non parlare delle imprese edili che avrebbero partecipato, con tutto quel che ne deriva in termini di coinvolgimento di forze lavoro importanti (dai fornitori, agli ingegneri).E questo è un sindaco che dice di voler governare? Questa è l’amministrazione che si dice cosciente dell’input da dare all’edilizia se si vuole riprendere lo sviluppo della città? Le dichiarazioni fatte – che tra l’alto non smentiscono l’incapacità di intercettare finanziamenti, bensì si limitano ad essere un attacco senza forza, uno sparare nel mucchio nella speranza che ad Eboli qualcuno ancora lo creda -, inoltre, denotano la limitatezza del ragionamento.Una dirigenza dice di lavorare per la città e negli interessi degli ebolitani non si sarebbe fatta scappare l’occasione di 6milioni di euro da investire nel futuro, nei giovani, nella sicurezza delle strutture che frequentano tutti i giorni; nella formazione, in palestre, in aule informatiche, in progetti che guardassero alla legalità, alla tutela dell’ambiente. In poche parole, questa classe dirigente, con la sua distrazione, ha dimostrato di non avere a cuore la crescita sociale, economica e culturale della comunità ebolitana. In ultima analisi. Invito il sindaco di Eboli ad evitare lo sbandieramento di interventi nelle scuole che, ci tengo a sottolineare, potevano essere messi a punto senza gravare sui portafogli degli ebolitani. Per quanto concerne l’attività svolta da me in Provincia come assessore al Lavoro (e sottolineo al LAVORO), dico solo che l’appalto dei lavori per la realizzazione della palestra del liceo scientifico “A. Gallotta”, l’intervento presso l’auditorium del liceo classico “E. Perito” e gli interventi al Professionale, non sono che pochi esempi di come la Provincia di Salerno – che al sindaco ricordo essere chiamata ad intervenire su 158 Comuni – sia stata il più possibile vicina al territorio e grazie alla presenza a Palazzo Sant’Agostino di un rappresentante del territorio. Il consiglio che, in conclusione, mi sento di dare al sindaco è quello di divenire in primo luogo “cittadino di Eboli”. Per 5 anni non si è visto sul territorio. Per 5 anni c’è stato chi non conosceva il nome o le fattezze di Martino Melchionda. Oggi lo troviamo ovunque, presenzialista dell’ultim’ora. Addirittura lo vediamo accanito tifoso dell’Ebolitana, la squadra di calcio di cui sino a poco tempo fa non conosceva neanche i colori sociali. Che dietro tali manovre ci siano interessi elettorali è cosa che scopriremo a breve.

Massimo Cariello
Consigliere Provincia di Salerno