Salerno: “Generazione Sud” per una politica di responsabilità

Presentazione ufficiale di “Generazione Sud”, sabato 16 gennaio 2010 ore 18 c/o la sala del Bar Moka in Salerno al c.so Vittorio Emanuele 104.Generazione Sud è  un movimento di idee e valori, di mentalità  ed obiettivi che sono legati insieme da una concezione culturale della politica che si fonda sul concetto di responsabilità . Generazione Sud vuole rappresentare un tentativo di risposta alle necessità  che il Mezzogiorno e l’Italia manifestano. Un tentativo che  non si basa sui classici concetti di rinnovamento, cambiamento e investimento. E’ un tentativo che pone le sue fondamenta non su parole astratte ma su indicatori misurabili: il rinnovo della classe dirigente non può e non deve essere solamente anagrafico o demografico ma deve necessariamente essere un rinnovamento di contenuti e di educazione politica. Molto spesso, forse troppo, il semplice cambio di uomini o di poteri non comporta una maggiore efficacia dell’azione politica. Il distacco della classe dirigente dalla popolazione è susseguente alla mancanza cronica della capacità  di interpretare le esigenze di una comunità  e all’assenza di una visione, di un’idea di come sia programmabile ed immaginabile il futuro di una realtà  che si governa. Generazione Sud vuole impostare una rivoluzione culturale, che parta dal Sud ma che sia per l’intero Paese. Le intelligenze, le capacità , le straordinarie competenze che gran parte delle persone meridionali possiedono vengono ripetutamente condotte altrove o molte volte annacquate nella mediocrità  dell’ambiente che li circonda. E’inutile elencare i problemi che attanagliano il Sud Italia, è inutile parlare di criminalità, di infrastrutture, di pubblica amministrazione, di capacità  imprenditoriale, di ambiente se prima non si investe su uno

scatto di orgoglio culturale. Generazione Sud pone per questo al primo posto della sua mission una sfida di cultura ed educazione. Il Sud dell’Italia non è solo un’entità  geografica, un territorio, ma è anche  un insieme di intelligenze, di uomini, di donne che, all’interno della società  globalizzata, si aprono all’Europa e al Mediterraneo. L’Italia stessa è Sud, è il sud dell’Europa, è il centro del Mediterraneo, un fulcro di scambio tra mondo occidentale ed orientale, tra diversi continenti. Generazione Sud si propone di avere una visione alta del ruolo dell’Italia come centro di un’entità  più vasta. Il governare il proprio orticello, il non andare al di là  di ciò che facciamo o guardiamo ogni giorno è un limite, per noi e per le generazioni future. Un Paese guida è un Paese che guarda ai prossimi dieci anni, che fa scelte programmate e lungimiranti. Generazione Sud nasce con l’ obiettivo di diffondere questo valore in politica.  La rivoluzione culturale si incentra sul concetto di responsabilità  politica. Tra i diversi tipi di responsabilità , da quella penale a quella civile, a quella amministrativa, deve trovare spazio una nuova forma di responsabilità , quella di un politico per la realizzazione di un programma di governo con cui si candida, viene eventualmente votato ed eletto dai cittadini.  Il cambio di mentalità  comincia quando si riesce a fare una cosa senza sforzo. Un vero ricambio generazionale che formi una diversa classe dirigente meridionale deve essere accompagnato dalla riscoperta del valore della politica come servizio nei confronti della collettività  e dei suoi interessi, come nuovo modello di governance. La responsabilità  deve guidare il servizio pubblico, una responsabilità  che porta alla incandidabilità  per coloro che dopo il primo ciclo di governo non rispettano gli impegni assunti con gli elettori. Il presupposto è il riscatto morale. I programmi sono conseguenza. Dove c’è una grande volontà  non possono esserci grandi  difficoltà .«Il Mezzogiorno d’Italia, se è destinato a un risveglio grande, non può conquistarlo che lentamente, purificando le sue amministrazioni e facendo la sua educazione economica .Quando nell’Italia meridionale non saranno mandati i peggiori funzionari, ma i migliori perché l’opera loro è più difficile; quando le forme attuali di parassitismo saranno combattute e non aiutate, e non sarà

considerato il Mezzogiorno come il campo di conquista di ogni condottiero, qualche volta di ogni avventuriero parlamentare; quando si agevolerà  la formazione della ricchezza e nessuna nuova imposta verrà  a deprimerla; allora si aiuterà  la trasformazione industriale del Mezzogiorno e il problema sarà  risolto. Se il nome d’Italia è venuto dall’estremo Sud della penisola, anche gran parte della storia è cominciata in esso. Il problema della libertà  e l’avvenire dell’unità  sono ora nella soluzione del problema meridionale».

Francesco Saverio Nitti

Giovanni D’Antonio

presidente nazionale g. sud