Il vortice del razzismo

Giovanna Rezzoagli

L’essere umano è abilissimo nel ricercare nei propri simili elementi che possano “giustificare” reazioni di intolleranza. La storia insegna che il razzismo, inteso come pulsione che spinge a ritenere il proprio gruppo di appartenenza superiore alle altre entità gruppali, si innesca su basi etniche, socio-culturali, religiose, sessuali, economiche. Il conoscere i vari perché del razzismo non implica la comprensione degli stessi “perché”. La Sociologia ha fornito un prezioso contributo alla comprensione di questo fenomeno sociale attraverso la cosiddetta “Teoria dell’Etichettamento”, di cui Howard Becker è uno dei sociologi più rappresentativi. L’etichettamento è dovuto principalmente a coloro che rappresentano la legge, la legalità, l’autorità, e che sono in grado di imporre a tutti gli altri una convenzione formale di moralità. In tempi di incertezza e di confusione come quelli che stiamo vivendo, ciò è più che mai vero, perché il singolo non riesce a sviluppare una vera e matura autonomia morale, ovvero in termini semplici, ad essere autonomo consapevole e responsabile delle proprie azioni: un adulto maturo e non un eterno bambino. Ma quando sono proprio i detentori del potere politico ad alimentare un clima di diffidenza e di differenza tra i cittadini da cui hanno ricevuto mandato di governare la cosa pubblica, in singolo cosa può pensare? E’ una domanda per la quale, a mio avviso, vale la pena spendere un minuto di riflessione. Riporto a tal proposito una notizia comparsa fuggevolmente oggi su Mediavideo: i responsabili della Lega Nord del Trentino Alto Adige hanno chiesto ufficialmente al Presidente del Consiglio Provinciale di Trento l’allontanamento della Signora incaricata attualmente delle pulizie della loro sede. La richiesta è stata motivata da esigenze di sicurezza, in quanto la Signora in questione si presenta al lavoro con il velo, essendo di fede islamica. “Noi non abbiamo niente con chi lavora  ma non possiamo permettere che all’interno di un partito che combatte contro l’Islam in generale e contro le moschee in particolare una persona di fede islamica possa tranquillamente, a nostra insaputa, mettere il naso nelle nostre carte e leggere circolari riservate. E’ un problema non solo di riservatezza ma anche di sicurezza, soprattutto in questo momento politico internazionale di allarme terrorismo” ha affermato Alessandro Savoi, capogruppo della Lega Nord in consiglio provinciale. Il Presidente del Consiglio Provinciale di Trento Giovanni Kessler ha respinto al mittente la richiesta, impedendo l’instaurarsi di un precedente pericoloso. Lascio ai lettori la riflessione sui possibili eventi futuri se invece la richiesta fosse stata accolta, rammentando tutte le polemiche innescate a Roma dai genitori dei bambini frequentanti la scuola elementare Jean Piaget di via Suvereto a Roma ove è giunta, a dicembre, una nuova maestra di italiano. Gli alunni la chiamano maestra Annalisa, ma lei è suor Annalisa Falasco, sessantunenne, incaricata dal Provveditorato di Roma a prendere il posto dell’insegnante di ruolo che ha chiesto un’ aspettativa per motivi di studio. Alcuni genitori non “gradivano” che i loro figli avessero un’insegnante con il capo coperto dal velo in una scuola pubblica laica, ma questo “velo” è però conforme alle Leggi della nostra Repubblica. Se questo è l’uomo…