Vietri Sul Mare: “Mia Piccola Onlus” per il Dopo di Noi

L’Associazione Mia Piccola onlus, per lenire il disagio dei diversamente abili, privi di cari che possano prendersi cura di loro. Tale l’obiettivo di Elena Russo e di Francesco Noviello, genitori di Maria Teresa, da 32 anni diversamente abile per svariate patologie, che vanno dall’epilessia, alla cecità.  Una serata di beneficenza, come altre, alla vigilia dell’Epifania, in collaborazione con l’Hotel La Lucertola di Vietri Sul Mare, con cena, tombolata e giochi, accompagnati dalla musica del maestro Hamlet. “Dal settembre del ’94- dichiara la Russo- l’idea di realizzare un struttura “dopo di noi”, per progettare un futuro assistenziale per persone affette da patologie analoghe a quelle di mia figlia. L’urgenza, quindi, di raccogliere proventi, per concretizzare le attese anche di tanti genitori, che versano in condizioni analoghe, non concedendosi nemmeno brevi soste nel corso della giornata. Quando si ha un sofferente o un diversamente abile da accudire, anche se dipende dal grado di gravità di questi, la qualità della vita viene inevitabilmente alterata. I cerebrolesi, come  mia figlia, richiedono tanto amore, per lenire l’aggressività. Maria Teresa è al centro degli affetti familiari e non vien mai lasciata sola. Per lei dobbiamo andare avanti nel progetto. Già tempo fa mio marito ha realizzato un cd, con una vecchia ninna nanna da lui stesso interpretata, per racimolare proventi. Insieme ad altre iniziative di solidarietà bussiamo alla sensibilità dei cuori. Sulla divina costa, non  esistono strutture atte a poter assistere in modo continuo i disabili. Ci sono già volontari, disposti ad offrire la propria opera all’interno della struttura. E qualificati camici bianchi, come il luminare neuropsichiatra Curatolo, che segue mia figlia dall’infanzia. Lui stesso terrebbe dei corsi gratuiti specifici per l’assistenza da prestare ai disabili. Che spesso non vengono nemmeno accettati con serenità in famiglia. Dopo i primi anni, connotati dalla speranza che mia figlia guarisse, passai alla fase dell’accettazione del suo stato, nella convinzione che ogni sofferenza sia dono di Dio. Le prove della vita, sono da accettare con fede. Con mia figlia, un rapporto bellissimo: ci capiamo con quella sintonia che solo una madre ed un figlio posseggono.  Per me è un regalo meraviglioso e guai se non ci fosse!”