Salerno: Morrone sui licenziamenti CGS per esubero personale

Al Prefetto della provincia di Salerno Dott. Sabatino Marchione

Al Presidente della Provincia di Salerno On. Edmondo Cirielli

Al Sindaco del Comune di Salerno On. Vincenzo De Luca

Al Presidente dell’ASI della provincia di Salerno Dott. Felice Marotta

Questa mia per sollevare – e chiederVi una riflessione aggiuntiva in merito – la questione dei tredici lavoratori del CGS licenziati per esubero di personale. E’ certamente singolare, a prescindere da ogni problematica produttiva, che un’azienda pubblica (a totale proprietà del Consorzio ASI) licenzi un consistente numero di lavoratori che non hanno alcuna possibilità di collegarsi alla pensione. Tutto ciò a valle di un’altra recente riduzione di personale, collegata, però – questa sì – attraverso la mobilità, al trattamento di quiescenza. E’ noto a tutti noi che, nella nostra area allontanare dal lavoro persone poco più che quarantenni, com’è nel caso dei lavoratori in questione, consegue il risultato certo di non vederli mai più ricollocati nel processo produttivo. Quindi, siamo di fronte al dramma di decine di famiglie. In aggiunta, mi permetto di sottolineare che, forse, le medesime procedure di selezione adottate, per individuare il personale da licenziare, non siano state effettuate nel rispetto rigoroso della legge. Ma, il problema fondamentale non è questo, in quanto, se fosse fondata questa mia personale valutazione, questi potrebbero tranquillamente far valere i loro diritti impugnando giudiziariamente il provvedimento aziendale, come ho, peraltro, loro consigliato indipendentemente da qualsiasi altra iniziativa. La mia rabbia, piuttosto, è conseguenza di una decisione del CGS che appare come un mero accanimento dettato da miopia industriale. Infatti, nel peggiore dei casi e se fosse reale una situazione di sofferenza aziendale, questi lavoratori potevano beneficiare della cassa integrazione in deroga, che avrebbe avuto il duplice obiettivo di mantenerli legati ancora alla società, di modo che potrebbero essere dalla stessa riassorbiti nella eventualità di un miglioramento dei conti economici della stessa, e di farli recuperare, nel contempo, periodi coperti dalla contribuzione utili per il collocamento in quiescenza. Il paradosso più grande è, invece, che, pur trovandoci di fronte ad una società con grandi potenzialità assolutamente inesplorate dai suoi dirigenti, essa non presenta una situazione di bilancio disastrosa, raggiungendo quest’anno quasi il pareggio di bilancio. Il CGS, infatti, possiede a Battipaglia ben due impianti di depurazione, la cui realizzazione è costata ingenti risorse alla collettività, che restano praticamente inutilizzati, nel mentre potrebbero essere la fonte di ulteriori incassi per la società di depurazione. Con la recente costituzione, inoltre, dell’azienda che sovrintende all’intero ciclo dei rifiuti è del tutto evidente che il mercato del CGS tende ad espandersi e non a ridursi, poiché tutto il percolato potrebbe essere indirizzato per il trattamento finale proprio al suddetto impianto di depurazione.Fatta questa premessa, manifesto tutto il mio sconcerto sul fatto che nessuna istituzione, nessun partito, nessun parlamentare, pur nella situazione di grave crisi economica ed occupazionale del paese e, in particolare, del mezzogiorno, abbia ritenuto di dover prendere posizione e suggerire iniziative volte a scongiurare la drammatica posizione che coinvolge tredici giovani lavoratori e le loro famiglie.Penso, perciò, che l’On. Presidente della Provincia di Salerno, che ha già manifestato, attraverso gli assessori competenti, l’intenzione di convocare un incontro specifico sull’argomento, unitamente a S.E. il Prefetto, possano assumere una forte azione di coordinamento e di stimolo affinché si individui la soluzione più congrua per evitare la sciagurata ipotesi che il CGS profila a scapito dei suddetti dipendenti.Nel rimanere in attesa di notizie incoraggianti, finalizzate al mantenimento dei posti di lavoro di cui la presente tratta, invio distinti saluti.