Regione: cons. Pica, borse di studio per specializzandi sanitari

Da Facebook parte il grido di allarme dei rappresentanti del gruppo nazionale<Biologi e “non medici” sanitari specializzandi: legge per i contratti>, un grido raccolto dal consigliere regionale della Campania, Donato Pica che ha chiesto l’istituzione di borse di studio per gli specializzandi della Campania. Il problema riguarda centinaia di specializzandi e laureati in altre discipline (biologia, odontoiatria, veterinaria, scienze dell’alimentazione, virologia, patologica clinica etc) non ricadenti nella Medicina generale e perciò definiti “non medici”, che accedono nelle stesse scuole di specializzazione dei colleghi medici appartenenti alla “sottoarea servizi clinici diagnostici e terapeutici” e alla “sotto area servizi clinici organizzativi e della sanità pubblica”; afferenti alle “classi delle specializzazioni di area servizi clinici”. La disparità risiede nel fatto che se pur entrambe le categorie seguano lo stesso percorso formativo “a tempo pieno” ed esercitino le stesse attività di laboratorio contribuendo alla produttività degli stessi, al medico specializzando viene stipulato un contratto di formazione di circa 1.850,000 euro netti al mese mentre il “non medico” non riceve alcun compenso economico. Quest’ultimo pertanto oltre a “subire” quotidianamente l’umiliazione di vedersi sminuire la propria professione rispetto a quella dei colleghi medici, ha enormi difficoltà a conciliare la propria specializzazione professionale con la necessità di provvedere alla propria sussistenza. Altre Regioni hanno già risolto tale disparità con specifici provvedimenti. Il Consigliere Regionale Donato Pica dopo un primo emendamento alla Finanziaria regionale, sta assumendo specifiche iniziative al fine di promuovere in Campania l’Istituzione di Borse di studio per la frequenza delle scuole di specializzazione delle facoltà dell’Area Sanitaria, e venire incontro all’alta formazione richiesta dal Sistema Sanitario Nazionale e Regionale dei giovani specializzandi residenti in Campania. In tal modo potranno essere sanate le disparità di trattamento tra i medici e i non medici.