Carpinelli-De Luca: brindisi di Natale

Aldo Bianchini

Parte la campagna elettorale di Ugo Carpinelli, alla grande, proprio da dove era cominciata la sua avventura regionale cinque anni fa. Il salone dell’Hotel Mediterranea è gremito di grandi e medi elettori, ci sono tutti i leader dei progressisti deluchiani che si stringono intorno al candidato dei Picentini. L’applauso è scrosciante quando Carpinelli prende la parola e lui cavalca l’ondata di consensi affermando che: “Cinque anni fa non ho vinto io, abbiamo vinto tutti noi”. E giù di nuovo applausi. Poi entra nel discorso politico partendo dalla fine, dal “piano casa” cioè, un piano che secondo Carpinelli avrebbe potuto anche generare distorsioni se lui e pochi altri non  fossero stati attentissimi a tutti i passaggi nodali. Quella legge regionale ora è una realtà che potrà dare un importante contributo allo sviluppo dell’intera regione. Descrive la sua battaglia per la trasparenza e la legalità in seno ad un consiglio che la stessa maggioranza ha visto con distacco perchè veniva da Salerno e perché Salerno era ben amministrata. Questa Regione –ha detto- ha grandissime potenzialità che non riesce, però, ad esprimere compiutamente. Non si può più perdere tempo, bisogna esportare il modello Salerno in campo regionale superando ogni steccato, anche quelli di partito. E racconta Carpinelli di un episodio vissuto in prima persona a Parigi l’anno scorso. “Ero con mia moglie in un piccolo ristorante e una coppia di Bergamo avendo capito che eravamo di Salerno subito espresse apprezzamenti sulla città e sul suo sindaco”. Ebbene, ha concluso Carpinelli, se i bergamaschi ci apprezzano è segno che ce la possiamo fare, che ce la dobbiamo fare. E chiama sul palco, a gran voce, il sindaco De Luca, che considera le regionali, ulteriore banco di prova politica.