Monte San Giacomo: la strada e la casa nel Parco

Aldo Bianchini

In apertura di questa quarta puntata mi consento soltanto una semplice digressione rispetto all’annunciato racconto dell’intera vicenda. Nella precedente puntata avevo messo in evidenza, a mio modesto avviso, l’attenzione con cui il collegio degli avvocati della parte civile aveva quantomeno seguito le due udienze a cui ho direttamente assistito. Questa convinzione è corroborata da un  altro elemento che ritengo di importanza strategica. Nel corso dell’udienza del 25 settembre 2009 il collegio difensivo degli imputati, a nome dell’avv. Sergio Perongini (già ottimo magistrato inquirente), aveva stigmatizzato il fatto che il “Comitato 18 agosto 2006”, nato come comitato civico a protezione dell’ambiente e dei diritti dei cittadini, si era in pratica interessato nel tempo soltanto del caso della “strada e casa nel parco”. Questo per dimostrare l’infondatezza della richiesta di costituzione di parte civile da parte dello stesso Comitato. Ebbene nei mesi successivi a quell’udienza il Comitato, credo su sostanziale invito dei suoi avvocati, si è posto subito all’attenzione generale, anche del mondo dell’informazione, con la vicenda del “taglio dei faggi” e dei “faggi salvi nel parco del Cilento” e del “il Parco risarcirà l’amministrazione comunale di Monte San Giacomo”. Un’azione questa, condotta con molta intelligenza dal Comitato, che consoliderà lo stato di parte civile nel processo a carico di Mele Luigi ed altri per la vicenda della “strada e casa nel Parco” sulla base di un principio che vuole il Comitato come difensore dei diritti di tutti i cittadini. Detto questo, passo subito alla ricostruzione della vicenda che, distribuita su due faldoni processuali, terrà banco nei prossimi mesi. Già nel titolo della prima puntata posi una domanda di fondo: “Siamo di fronte ad una causa ambientale o ad una mera guerriglia politica maturata all’ombra del Comune di Monte San Giacomo ?”. Una domanda tuttora in piedi, con tutte le sue possibili sfaccettature. Dunque, nel corso dell’anno 1995 Luigino Mele (noto imprenditore di Sala Consilina) acquista un terreno con annesso fabbricato in montagna, in piena area del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. A febbraio 2002 il Mele chiede all’A.C. di Monte S.Giacomo, con istanza ampiamente documentata, di essere autorizzato ad “ampliare ed adeguare una strada rurale su suolo demaniale”. A tal fine allega, ai tanti documenti, anche una documentazione fotografica dimostrante l’esistenza della “strada rurale” (esistenza confermata nel corso delle indagini preliminari con apposita cartografia aerea dal Corpo della Guardia Forestale).  Dopo una lunga istruzione della pratica presso l’ufficio tecnico comunale nel giugno del 2005 viene finalmente rilasciato il “permesso di ampliare e adeguare” la strada rurale in loc. Fossa di Zia Margherita; i lavori vengono iniziati nel successivo mese di settembre. Da notare che, contestualmente, anche il Comune di Monte San Giacomo da il via direttamente ai lavori di ampliamento e sistemazione di una strada rurale comunale. E sempre, ovviamente, in pieno Parco Nazionale. I lavori avviati dal Mele, che contribuiscono anche a migliorare lo stato ambientale dei luoghi restituendo loro sicurezza e giusto abbellimento senza l’invasività dell’odiato cemento, procedono in maniera tranquilla ma settorizzati per stagione con sospensione da febbraio a giugno, così come imposto dalle Autorità del Parco. Per questa ragione i lavori vengono sospesi a fine gennaio 2006 e ripresi a giugno dello stesso anno. Ad onore di cronaca va detto che i lavori eseguiti dal settembre 2005 a gennaio 2006 erano molto ben visibili perché l’area di questo primo intervento era situata a ridosso della Via Comunale Pietra del Cavallo, ma nessun Comitato si svegliò dall’ultradecennale e lunghissimo silenzio. Si arriva così rapidamente agli inizi del mese di giugno dell’anno 2006. Siamo in piena campagna elettorale amministrativa per il rinnovo della cariche governative della cittadina del Vallo di Diano. La battaglia è aspra e senza esclusione di colpi e, come vuole il copione per ogni competizione elettorale locale, si scontrano le varie grandi famiglie del territorio. Per oggi, però, mi fermo qui; di tempo ne abbiamo a sufficienza prima dell’udienza del 14 dicembre.

 

Un pensiero su “Monte San Giacomo: la strada e la casa nel Parco

  1. la invito a recarsi sul posto è verificare se dalla data della costituzione del comitato 18 agosto 2006 ci sono stati altri scempi sig Bianchini.Grazie un saluto a tutti quelli che leggono,il presidente del comitato.

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