Sassano: allegramente verso le elezioni del rinnovo del consiglio comunale (IV puntata)

 Roberto De Luca

 Il Consorzio Centro Sportivo Meridionale Bacino SA/3, con varie competenze dallo sport alla raccolta dell’immondizia, viene costituito nel 1998 e subentra al Consorzio Comuni Depressi (CoCoDe). Il CoCoDe è voluto, negli anni ’70, dal Sen. Enrico Quaranta per la costruzione e la gestione del Centro Sportivo Meridionale (CSMe). Nel 1972 si metteva la prima pietra di questo grande complesso sportivo, che occupa 15 ettari di terreno, con un contributo da parte della Cassa per il Mezzogiorno di 15 miliardi circa delle lire di allora. Il CSMe è tuttora, in estensione, il più grande centro sportivo dell’intero Meridione. Nel 1981 si completavano i lavori, ma le piscine non andavano mai in funzione. La prima manifestazione sportiva di inaugurazione del 1981 prevedeva infatti esclusivamente delle gare di atletica. Solo di recente altri finanziamenti pubblici, dell’ammontare di circa 5 milioni di euro, hanno permesso il rifacimento delle piscine, per lungo tempo lasciate al loro destino (oltre vent’anni). I lavori sono stati affidati alla ditta IGECA Spa di Napoli. Ma che c’entra il CSMe, il CoCoDe e il Consorzio SA/3 con Sassano? Il consorzio di comuni, che ha gestito per anni immondizia e sport in una encomiabile sintesi logica, vedeva nel proprio CdA il sindaco pro-tempore (e diciamo anche “pro- molto lungo- tempore”- ovvero PMLT) di Sassano. Nel CdA del consorzio, che un presidente ebbe a definire una “holding” in una ormai famosa intervista rilasciata a Salvatore Medici nel 2006, veniva decisa la nascita di cinque controllate, per differenziare le funzioni del CSMe, della raccolta differenziata e di altre attività. Tra queste controllate la Ergon S.p.A. il cui presidente è proprio il sindaco PMLT. Queste società godono di uno status giuridico diverso dagli enti pubblici e quindi possono assumere senza dover necessariamente indire concorsi. E infatti sembra che siano stati assunti il fior fiore di parenti e amici degli stessi consiglieri (alcuni anche politici e amministratori!). Il presidente del consorzio, che potremmo definire un “imprenditore pubblico”, incappato in una condanna in primo grado che lo vuole interdetto dai pubblici uffici per cinque anni, è stato costretto a dimettersi dal suo incarico. Rientra in gioco come consulente esterno con la carica di dg e, si immagina, con un lauto stipendio. E così, alla faccia dell’interdizione (diciamo noi!).Ma torniamo a Sassano.Il sindaco PMLT era quindi consigliere del CdA del Consorzio Sa/3 quando si decide della creazione delle controllate. Egli stesso è presidente dell’Ergon e quindi adesso gestisce la raccolta dell’immondizia proprio a Sassano, dove è sindaco. Il cerchio si chiude, in questo modo. Nel mentre le bollette della TARSU (Tassa sui Rifiuti Solidi Urbani) aumentano, nel biennio 2001 e 2002, proprio mentre queste operazioni d’alta finanza andavano in porto, per un totale di circa il 75%. Altri aumenti venivano riscontrato in altri paesi del Vallo di Diano all’indomani dell’andata in vigore della moneta unica europea, l’Euro: le Amministrazioni del Vallo di Diano, quasi all’unisono, e quasi obbedendo a un richiamo collettivo, si davano da fare per rincarare la TARSU. Il record spettava a Teggiano (D. G. n. 32 del 28-02-2002), con un ritocchino dell’80% in un sol colpo. Alla faccia degli appelli dell’allora Presidente della Repubblica Ciampi contro gli aumenti (diciamo noi!) Inviavamo, su questi aumenti, una informativa al Prefetto e denunciavamo il fatto alla Magistratura, che ha archiviato la nostra denuncia, che voleva essenzialmente essere una richiesta di chiarezza su tali fatti e una difesa delle tasche dei cittadini, qualora “profittatori”, così definiti da Ciampi nel suo intervento contro i rincari generalizzati, avessero agito anche in questo contesto. Ma queste vicende pesanti affondano nel pantano di questi luoghi e ormai nessuno ne parla più. E quale è la situazione oggi?Per capirlo, diamo uno sguardo all’evoluzione della TARSU a Sassano negli ultimissimi anni:

Anno 2006:  0.80 EUR/mq + fantasmagorica addizionale del 15% = 0.92 EUR/mq

Anno 2007:  0.95 EUR/mq + fantasmagorica addizionale del 15% = 1.09 EUR/mq

Anno 2006:  1.20 EUR/mq + fantasmagorica addizionale del 15% = 1.38 EUR/mq

Un incremento secco del 50%, dopo vari altri aumenti durante gli anni precedenti. Intanto sembra che l’Ergon vanti non banali crediti dai comuni serviti e che, a causa dei mancati introiti, i dipendenti che si occupano della raccolta dei rifiuti siano pagati a singhiozzo. La salvaguardia del posto di lavoro di tante persone assunte nel corso degli anni sembra essere sempre stato un punto di forza di chi gestisce il servizio per gli enti. Ma questa è una storia diversa, che il Sindaco del Comune di San Rufo, che ha aperto un lungo contenzioso nei confronti dell’Ergon, potrebbe ben spiegare a tutti noi in modo chiaro.In entrambi i paesi, tuttavia, Sassano e San Rufo, si effettua la raccolta differenziata; in entrambi i paesi il servizio è stato recentemente potenziato (forse troppo, qualcuno potrebbe obiettare). Sulla questione immondizia abbiamo più volte ribadito la necessità della differenziazione per ottenere materie prime-seconde dai rifiuti. Eppure, la nostra impressione è che, più il cittadino differenzia, impegnandosi in questa non semplice operazione, più egli è TAR(SU)tassato. In alcune realtà, a noi vicine, gli amministratori hanno avuto il buon senso di passare dalla tassa alla tariffa, facendo pagare per i rifiuti effettivamente prodotti, premiando, al contempo, i cittadini che effettuano la differenziazione. Non ci stancheremo di dire, però, che le amministrazioni locali dovrebbero ricavare soldi, una volta effettuata un’attenta raccolta differenziata, dalla cessione della materia prima-seconda (alluminio, vetro, plastica, carta, umido), non spenderne tanti e TARSUtassare i cittadini. Se esiste questo problema, secondo il nostro avviso, è perché fortissime pressioni impediscono di dare vita a questo circolo virtuoso. Insomma, qualcosa sembra non funzionare a livello locale. Ma nessuno se ne preoccupa.Il Consorzio di Bacino SA/3 oltre a controllare, da “holding”, le varie società diversificate per interessi, finanzia anche eventi locali, quali le giornate dedicate all’orchidea selvatica nell’omonima valle a Sassano. Sassano è un paese che non possiede un solo albergo sul suo territorio, eppure si pregia di invitare a conviti gratuiti molti ospiti durante le giornate primaverili in cui si organizza la kermesse. E, naturalmente, tutto con i soldi dei contribuenti. Sassano, tuttavia, possiede un “bed and breakfast” finanziato con svariate decine di migliaia di euro pubblici e, guarda caso, sito proprio nell’abitazione del sindaco PMLT a Silla di Sassano. Quando si dice la coincidenza! E sarà senz’altro ancora una coincidenza che a richiedere i finanziamenti pubblici è stato un congiunto del sindaco PMLT. E forse qualcuno si è così finalmente prodigato per giustificare la spesa pubblica di questa allegra festicciola della Valle delle orchidee. Essa, tuttavia, non poco ha fatto adombrare un’associazione naturalistica. E Vediamo perché da un loro comunicato che si riporta in modo testuale:  Menù a base di Orchidee spontanee” puntata del 16 maggio 2008 rubrica “Terre e Sapori” del Tg 1.Con sgomento, la nostra Associazione Naturalistica AMINT, ha assistito alla messa in onda del servizio “Campania, metti un’orchidea a tavola”, a cura della rubrica “Terre & Sapori” del Tg 1. In questo servizio veniva pubblicizzato e decantato l’impiego in cucina delle Orchidee spontanee. Probabilmente chi ha realizzato questo servizio non è a conoscenza del fatto che queste piante sono protette da una convenzione internazionale (Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione, conosciuta anche come CITES) ed inoltre che la Comunità Europea, dal 1° gennaio 1984, ha recepito la normativa CITES con regolamenti che, per alcune specie, sono anche più restrittivi di quella CITES”. Ma così vanno le cose. E l’associazione naturalista forse non sa che da noi bisogna inventarsi qualcosa per promuovere il turismo per le “innumerevoli” attività ricettive presenti sul territorio.