Dichiarazione dei redditi: si risparmia sul volontariato italiano?

L’esame della finanziaria in corso di esame in questi giorni nel  Parlamento italiano lascia intravedere ad oggi il tentativo di soppressione del  cinque per mille, destinato dai contribuenti alle organizzazioni di volontariato. Il responsabile dell’Osservatorio per la Tutela e lo Sviluppo dei Diritti dell’Associazione “Giuseppe Dossetti: i Valori – Tutela e Sviluppo dei Diritti”  Corrado Stillo  ha dichiarato: “Assistiamo in questi giorni non solo a scontri tra le istituzioni dello Stato ma a tentativi di scippo perpetrati ai danni delle forze più vive e civilmente impegnate  nel sociale, quali le organizzazioni del Terzo Settore. Il cinque per mille con cui il contribuente italiano intendeva destinare una parte delle imposte a soggetti operanti nel sociale è  stato prima eliminato dal riquadro predisposto per il prossimo anno tributario e poi a stento reintrodotto nell’ultima bozza all’esame della Camera. Si stenta a credere che il ministro Tremonti anziché tagliare sugli sprechi evidenti a tutti in molti settori della vita pubblica , se la prenda con un sistema da lui stesso elaborato nel 2006 e che, in parte, dava un po’ di ossigeno a tante meritorie associazioni del volontariato italiano. Se così fosse l’intera società civile  dovrà essere mobilitata perché il Parlamento non può legiferare una palese iniquità, colpendo  le molte persone che attraverso l’associazionismo, rendono ogni giorno tanti servizi alla comunità. Invitiamo  i deputati e i senatori  ad una riflessione attenta ad una norma che, se sparisse, ferirebbe le coscienze ed aumenterebbe il distacco, già profondo, tra cittadini  ed istituzioni. Nel chiedere al Governo una parola chiara in proposito siamo pronti a mobilitare tutte le associazioni  presenti nel settore sociale se analoghi tentativi saranno ripetuti in futuro.”

Un pensiero su “Dichiarazione dei redditi: si risparmia sul volontariato italiano?

  1. Rappresento con questo mio intervento una parte di quelle persone che si dedicano al volontariato sociale.Premetto che non ho mai beneficiato del 5 per mille, almeno non in maniera diretta, ma l’ho puntualmente destinato sempre ad associazioni diverse che fattivamente s’impegnavano sul territorio.Considero l’abolizione di questa destinazione d’imposta un vero e proprio sopruso. Basta con l’essere trattati come dei burattini! Non si può mettere e togliere a proprio piacimento, in un momento storico-economico dove si ha più bisogno di reclutare operatori motivati e preparati, sperando di spingere tanti giovani a credere e provare le varie forme di associazionismo che rappresentano il primo step della socializzazione.Quante lacune istituzionali sono supplite dalle associazioni e qunte persone trovano conforto solo nel modesto aiuto di una persona che investe un pò del suo tempo aiutando gli altri!?!?!?!?! Perchè mai si vuole estirpare quel pò di erba buona che cresce! Invito il responsabile dell’Osservatorio per la Tutela dei diritti dell’Associazione a movimentare l’intera categoria se serve, ritenendomi già disponibile in tal senso, affinchè si faccia molto rumore e almeno questa volta si esca dal decoroso silenzio del volontariato. Ogni contribuente deve avere la possibilità di versare almeno una sola imposta con cognizione di causa, visto che se ne pagano tante senza un senso, ma specialmente, con tanto spreco!

I commenti sono chiusi.