Clan & Appalti: dalla Provincia con furore!

 

Aldo Bianchini

Il centro-destra almeno in questo non c’entra. La responsabilità è tutta del centro-sinistra che durante il governo D’Alema ideò ed approvò una leggina che responsabilizzava tutti i “dirigenti” dello stato e degli Enti Locali nell’assunzione degli atti amministrativi prodromi all’assegnazione della gare di appalto per i lavori pubblici, ecc. ecc. In pratica la legge assegnava alla politica il ruolo di indirizzo e programmazione mentre ai dirigenti (e a chi aspirava a diventarlo!!) la responsabilità penale finale dei procedimenti. Insomma un modo come un altro per sottrarre ai magistrati il potere di irrompere nella pubblica amministrazione e fare sfracello di politici. Ovviamente fatta la legge trovato l’inganno; “io ti faccio dirigente e tu fai quello che dico io” altrimenti ti destino ad altro incarico e, verosimilmente, ti tolgo anche le specifiche indennità. In questi ultimi dieci anni abbiamo, dunque, assistito periodicamente al massacro giudiziario dei dirigenti che, comunque, resistono e si attaccano al potere e alla poltrona come una perniciosa malattia. Fatto questo necessario preambolo mi chiedo come mai un dirigente della provincia di Salerno ci metta circa dieci mesi (tanto è il tempo trascorso da febbraio 2009) per predisporre e notificare una “determina dirigenziale per la rescissione dei contratti di appalto alle due ditte in odore di camorra”. Ed in questo caso parliamo di una determina che poteva fin dall’inizio avvalersi di una interdittiva antimafia notificata il 19 febbraio 2009 dal Prefetto di Salerno alla Provincia. Ho avuto la sensazione, e non solo come giornalista, che su questa interdittiva si sia indugiato un po’ troppo con richiesta di elementi aggiuntivi, eppure una delle due ditte aveva sul groppone una precedente interdittiva notificata dal Prefetto di Caserta. Parlo, ovviamente, delle ditte “Lera” e “Sogeco” che a dicembre 2006 avevano sottoscritto il contratto di appalto con la Provincia di Salerno per il recupero dell’ Itg Vanvitelli di Cava. Lo stato di legalità, l’effettiva trasparenza, non possono aspettare dieci mesi per un provvedimento che poteva essere assunto ad horas, tanta era chiara e trasparente la situazione. Rispetto, ma non condivido, l’esultanza dell’assessore Marcello Feola quando parla di “atto inattaccabile per la legalità”, capisco tutto ma non condivido. E qual è la “garanzia di copertura al funzionario” se l’atto di indirizzo della giunta è stato emanato il 31 luglio scorso; quattro mesi per compilare una determina che la si trova anche facilmente su internet! E perché lo stesso funzionario non emise la determina già con la precedente amministrazione? Roba da inesperti se anche il Tar ebbe modo di bacchettare la provincia e di suggerire la strada da seguire. Perché ?  Ripeto, capisco tutto ma non condivido. Certo le mie perplessità potranno anche non interessare, ma questa Amministrazione Provinciale che si è posta ed opera nell’ottica della “assoluta trasparenza” qualche spiegazione sui ritardi la deve pur dare se non vuol far passare nell’immaginario collettivo il luogo comune delle guerre intestine consumate sull’altare delle poltrone e degli incarichi. E c’è un’altra cosa che mi preme segnalare partendo dalle prime dichiarazioni post-eletttorali del presidente Cirielli quando promise di verificare le posizioni e le attitudini di tutti i dirigenti dell’Ente prima di riconfermarli ai loro posti, anche quelli delicatissimi. Lo ha fatto? Sinceramente non credo, eppure sono passati già sei mesi e tanti incarichi dirigenziali sono stati confermati. Il 20 gennaio 2010, dinnanzi alla 1^ sezione penale del Tribunale di Salerno si terrà la seconda udienza di un processo (n. 5983/04 Rgnr) a carico di un dirigente della Provincia di Salerno; un processo attivato per un reato che sembrerebbe coinvolgere la stessa Provincia. Il dirigente è sempre al suo posto e la Provincia non risulta essersi attivata. Senza voler parlare del blitz della Finanza eseguito in Provincia il 27.2.2009 presso l’Ufficio Tecnico del quale non sappiamo più nulla nell’attesa di probabili effetti esplosivi che al momento covano sotto la cenere. Assessore Feola, facciamo un ulteriore piccolo sforzo e cerchiamo di ripulire definitivamente un Ente che per diversi anni è rimasto avvolto nelle nebbie dei compromessi.

 

 

Un pensiero su “Clan & Appalti: dalla Provincia con furore!

  1. Egregio signor Bianchini,la sua disamina è puntuale,ma lascia un interrogativo irrisolto.Si chiede se Cirielli abbia controllato le posizioni e l’onestà dei suoi dipendenti,lei sostiene forse. L’interrogatvo è: è normale che un ente che vanta trasparenza e credibilità abbia come segretario generale un imputato per concorso esterno in associazione camorristica? Oltre ad altri reati per i quali non è stato mai assolto e per cui è arrivata solamente la manna della prescrizione?Come mai non si meraviglia anche di questo, oltre che per le lungaggini “burocratiche”??? dalla provincia con furore,e non solo………

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