Marrazzo scrive al Papa: cattolico?

di Rita Occidente Lupo

Piero Marrazzo scrive al Papa. Per invocare il suo perdono, sulla strada di una conversione tra le pareti benedettine di Montecassino. Novello Enrico IV a Canossa! La notizia ha creato meraviglia, perché scrivere al Ponetfice, considerata l’ultima prova d’appello nei casi disperati. Quando ci s’appella ad una grazia, come fu per Annamaria Franzoni, accusata dell’omicidio del suo piccolo Samuele. Marrazzo ha inviato una lettera al segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone, chiedendo d’inoltrarla a Benedetto XVI, per avere il suo perdono “per ciò che ha fatto”. Nella lettera, secondo indiscrezioni, l’ex governatore ritornerebbe sui suoi passi da “cattolico e padre di famiglia”. Il gesto, scaturito anche in seguito alle drammatiche notizie sull’omicidio di Brenda, compromettenti ulteriormente il suo precario equilibrio psicologico. Non lasciato mai solo, temendo in un gesto contro se stesso. A prendersi cura di lui l’abate, il vescovo Piero Vittorelli. Non si conosce al momento la decisione di Bertone sulla missiva. Se consegnata o meno al Pontefice.  Dopo la scoperta dei video del trans Brenda, con numerosi esponenti di spicco filmati, avvocati, politici, medici, commercialisti, la vicenda sempre più ingarbugliata. Ricatti, droga, scandali, prostituzione, perversioni, morti: non   deficita alcunchè ad un quadro drammaticamente corrotto. E che probabilmente Marrazzo ignorava. Più grande di lui la trappola tesagli da trans e Carabinieri. Solo  un atto di contrizione autentica, per una rinascita spirituale sul dettato paolino “Muore l’uomo vecchio e ne nasce uno nuovo”: Marrazzo ha toccato con mano il fondo della perversione. La china fino in fondo, per comprendere che la vita è tutt’altra storia. Che la dignità non può essere bistrattata da certe debolezze. Una richiesta di perdono, per trovare quella pace di cui il suo animo, da cattolico come professatosi, implora. Naturale l’interrogativo fino a che punto venga tirata in ballo questa sua apostolicità. Se sussistente, perché avrebbe vissuto nel vizio e nell’errore. Se subentrata, come Paolo folgorato sulla via di Damasco, la Chiesa del figliuol prodigo non può negargli quella pace che cerca. Il cardinale Bertone potrà assumersi la responsabilità morale, prima dinanzi a Dio e poi dinanzi agli uomini, di rifiutare la pecorella smarrita? Nessuno può giudicare!