Salerno: Cisl su decreto taglia-acconti

Il Governo Berlusconi verserà più soldi nelle tasche dei salernitani a Natale, ma da gennaio 2010 bisognerà fare economia per riconsegnarli nel prossimo mese di giugno. Il decreto legge ‘taglia- acconti’ che prevede un versamento Irpef del secondo acconto in scadenza il prossimo 30 novembre ridotto del 20% non è altro che un differimento di tale adempimento fiscale. A denunciarlo è la direttrice del Caaf della Cisl Salerno, Marisa Sacco. Infatti, secondo la responsabile fiscale del sindacato di Bonanni il provvedimento, a cui hanno diritto il tutti i lavoratori dipendenti e pensionati che possiedono oltre al reddito da lavoro e delle casa di abitazione anche altri redditi diversi, non ha l’obiettivo di far risparmiare i contribuenti ma di dare una maggiore capacità di spesa nel mese di dicembre per le festività natalizie. Il decreto prevede che il contribuente che ha provveduto alla elaborazione del modello ‘Unico 2009′ possa avvalersi autonomamente della riduzione prevista dalla norma e pagare entro la scadenza l’importo scaturito dalla dichiarazione dei redditi a titolo di secondo o unico acconto con la riduzione del 20%. “E’ sbagliato definire il decreto legge approvato ‘taglia – acconti’. Infatti, si tratta di un differimento”, afferma Marisa Sacco. “Il cosiddetto sconto viene difatti recuperato con il versamento dell’imposta a saldo la cui scadenza è per il mese di giugno dell’anno successivo. Inoltre, il decreto impone ai datori di lavoro, i cosiddetti ‘sostituti d’imposta’, di conguagliare il secondo acconto nella misura del 20% in meno di quello previsto per coloro che hanno dichiarato con il modello 730”. “Lo spirito di questo provvedimento è quello di dare una capacità di spesa più alta ai lavoratori nel mese di dicembre per lo shopping di Natale. Le informazioni rese note in questi giorni dai media non sono veritiere in merito all’argomento che si presenta molto tecnico ed intricato. A dicembre nelle tasche dei salernitani ci saranno più soldi per passare un Natale sereno e tranquillo, ma da gennaio bisognerà tirare la cinghia perché a giugno bisognerà versare alle casse dello Stato la somma che non verrà data ora”.