La separazione condivisa

Avv.Luciano Provenza

Come tutti sanno la nuova normativa sul diritto di famiglia ha introdotto l’affidamento condiviso, cioè entrambi i genitori restano affidatari della prole. L’affidamento esclusivo rappresenta un’eccezione, che deve essere anche adeguatamente motivata dal magistrato. In realtà la prole comunque vive con un solo genitore e all’altro si riconosce il diritto di visita, secondo un regolamento ben definito e gli si commina l’obbligo di un assegno a titolo di mantenimento in favore dei figli minori. Rispetto al passato non è cambiato molto, se non la condivisione obbligatoria di entrambi i genitori circa l’adozione di decisioni particolarmente significative e rilevanti per la vita dei figli.  Così la scelta della scuola o il tipo di sport da praticare o ancora l’orientamento verso questa o quella religione , costituiscono in base all’affidamento condiviso, decisioni che devono essere concordate dai coniugi e non adottate, come in passato, dal solo genitore affidatario. In caso di contrasto è necessario rivolgersi al magistrato che di volta in volta deciderà. Orbene non è raro il caso di coppie belligeranti, che strumentalizzano la prole per colpire l’odiato coniuge. In tali casi l’affidamento condiviso costituisce un vero autogoal , atteso che si moltiplicano i pretesti per litigare ed aumenta il contenzioso giudiziario. Inoltre, i tempi della Giustizia Salernitana inaspriscono gli animi. Si immagini a quei genitori che litigano sulla scelta della scuola media inferiore: pubblica o privata? A quel punto l’unico strumento è rappresentato dal ricorso al Giudice, che esaminerà la fattispecie dopo qualche mese. Frattanto il minore resta a casa? Insomma , come spesso avviene nel nostro Paese la legge è inadeguata e l’applicazione della stessa è lasciata all’iniziativa e al buon senso dei magistrati. Forse, prima di disporre l’affidamento condiviso, nel caso di separazioni giudiziali, sarebbe necessario un esame più approfondito delle parti, che di certo non può esaurirsi nell’udienza Presdenziale, in cui il Giudice ascolta i coniugi .Il Legislatore a dire il vero aveva previsto anche uno strumento importante per far dialogare i coniugi, rappresentato dalla mediazione familiare, ma sia a Salerno che in altri tribunali non ha avuto molta fortuna. A mio giudizio, nel caso di disaccordo tra i coniugi sull’affidamento della prole in sede di separazione giudiziale, deve essere prevista una mediazione obbligatoria, affidata a veri professionisti, che oltre a mediare tra le parti, possano fornire al Giudice elementi significativi per una decisione così importante nella vita dei minori. Non può esistere un affidamento condiviso senza aver raggiunto una separazione condivisa.