Italia dei Diritti sul ferimento dei soldati in Afghanistan

 “Il governo deve avviare un processo di ritorno in patria. Sono anni che i nostri soldati perdono la vita in onore di un fantomatico piano di democratizzazione che non si scorge neanche in lontananza”. Queste le dichiarazioni rilasciate dal vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà, il quale mostra tutto il suo disappunto per una situazione degenerativa in fase di stallo. Proprio poche ore fa si è consumato l’ennesimo assalto alle truppe italiane in Aghanistan, durante una «ricognizione operativa» nell’area della Zeerko Valley, a circa 20 km a sud di Shindand. Quattro i soldati feriti che si trovavano a bordo di una “Lince”, un blindato utilizzato appositamente per questo genere di perlustrazioni, saltato su un ordigno. Per fortuna il mezzo è riuscito ad attutire a dovere il violento impatto, provocando solo lievi lesioni ai nostri militari . Soldà aggiunge : “Sono anni che viviamo uno stato di assedio in terra altrui, è evidente che i nostri soldati non stiano vivendo una condizione di peace keeping bensì di guerra”. Il vicepresidente del movimento guidato da Antonello De Pierro conclude: ” Auspico nel più breve tempo possibile, un processo serio di ridimensionamento delle truppe in Afghanistan”.